Villa Ada a Roma: case con canone di affitto di 10 euro al mese

La denuncia del M5S sulle case all'interno dei parchi storici di Roma: uno scandalo assurdo, che vede case ben rifinite con un canone di affitto di 10 euro al mese, e nella maggior parte dei casi occupate da abusivi o da ex mogli di custodi

Villa Ada a Roma: case con canone di affitto di 10 euro al mese

Lo scandalo delle case all’interno delle ville storiche di Roma è stato portato in evidenza dal Movimento 5 Stelle, che ha presentato il problema all’attenzione di Daniele Frongia, consigliere del movimento.

La situazione è da brivido: le case all’interno dei parchi, un tempo destinate ai custodi che avevano cura di tenere in ordine il verde e curare gli spazi, oggi sono lasciate all’incuria di ex mogli o compagne di ex custodi ma anche di occupanti abusivi tra cui i rom. E non solo: il loro canone di affitto è irrisorio, si parla addirittura di 10 euro al mese, come accade ad esempio per le case di Villa Ada.

Proprio qui infatti sono state rilevate case di 110 metri quadrati che danno sulla via Salaria e dove vi abita ancora oggi l’ex moglie di un direttore dei giardini morto anni fa. L’abitazione dove vive la donna è rifinita molto bene, con interni progettati da un architetto, un bel salone e stanze ampie, e anche arredate con eleganza e gusto.

Esempi come quello di villa Ada si riscontrano anche a Villa Fassini, splendida villa posta sulla Tiburtina e dove alcuni rom hanno preso d’assalto la casa del custode. Un elenco che non finisce qui, e continua con Villa Celimontana, Parco di San Sebastiano, e ancora con Villa Pamphilij, che differisce dagli altri casi però perché ancora qui il guardiano esiste, ma andrà in pensione fra non molto.

Il consigliere Frongia a proposito degli sgomberi dice: “Una delibera del 1997 obbliga i custodi a lasciare le case alla fine della loro attività ma di fatto il Comune non è mai riuscito a fare nulla. Così i parchi rimangono praticamente senza regolare guardiania e c’è un mancato introito da parte dell’amministrazione. Si gioca allo scarica barile perché ogni villa è competenza di un diverso soggetto a volte della Soprintendenza, altre del dipartimento Ambiente e altre ancora del Patrimonio”.

La questione non è affatto semplice, e sarebbe opportuno valutare ogni caso singolarmente, in modo da mettere in atto una strategia adeguata a far sì che nei parchi prendano posto di nuovo i custodi e sia impedito ai vari occupanti di impossessarsi abusivamente delle case. Una soluzione che tornerebbe a far rivivere le splendide ville!

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