Tutto per un bacio, ma non è un normale bacio quello che si considera in questo caso, è senz’altro un bacio diverso dal solito se non altro per la finalità e il motivo per cui potrà essere dato, più semplicemente poiché dato ad un poliziotto durante il suo servizio di ordine pubblico come quello svolto in occasione delle manifestazioni cittadine in strada. C’è un precedente dietro tutto ciò e accadde in Val di Susa il 16 novembre scorso, in quell’occasione si era in piena marcia contro la linea ferroviaria Torino-Lione. Ebbene, una manifestante “No Tav” ebbe l’idea più o meno brillante, ma di certo provocatoria, di baciare un agente in tenuta antisommossa.
Di certo non fu un bacio dato per un’innocente ragione, in quella circostanza un gesto per natura affettuoso fu fatto per pura provocazione, fatto sta che dopo quell’evento il gesto è stato inserito in uno specifico capitolo che organizza lo svolgimento dell’ordine pubblico. Una nuova “tavola dei valori” messa in piedi per regolare i comportamenti da e verso gli uomini in divisa per determinate circostanza. Tra i gesti inseriti nel decalogo c’è ad esempio la resistenza passiva fatta da “fischi, contatti fisici blandi, gesti scurrili, sfide verbali, manifestazioni sonore e fragorose”.
Per ora il Dipartimento di Pubblica Sicurezza ha instaurato un tavolo sindacale in cui ha proposto il nuovo regolamento per i cortei e per i controlli e i fermi di Polizia, tutto fatto con la precisa volontà del Viminale di andare a definire specifiche garanzie, sia per gli operatori, sia per i cittadini. Tanto si legge nella relazione introduttiva del testo normativo: “la condotta del personale della Polizia deve prevedere comportamenti improntati al rispetto dei diritti fondamentali, primo tra tutti la sacralità della persona“.
Così dopo le tristi vicende come la morte di Federico Aldrovandi o di Gabriele Sandri, si vuole arginare quegli isolati comportamenti abusivi o comunque eccessivi, da parte dei poliziotti, che si ripercuotono negativamente su tutta l’istituzione degli uomini in divisa. La fiducia che i cittadini ripongono in questa straordinaria istituzione, fatta di uomini e donne che rischiano ogni giorno la vita per garantire la sicurezza del prossimo, è fortemente collegata all’immagine che si da di essa come sentinella integerrima della legalità.
Per alcuni sindacati il vademecum è visto positivamente, giusto e necessario il cambio di impostazione culturale della Polizia, ma è altresì necessario che il personale sia dotato di adeguati strumenti di lavoro e di difesa. Per altri le nuove regole convincono poco, sono articolate e complesse.