Vicenza, al Pronto Soccorso con l’influenza: muore mamma di 45 anni

Avvertito un malore simile all'influenza si reca al Pronto Soccorso dell'ospedale vicino di Santorso, dimessa, rientra dopo poche ore. Trasportata d'urgenza al San Bortolo di Vicenza, muore.

Vicenza, al Pronto Soccorso con l’influenza: muore mamma di 45 anni

Lascia tre figli, la donna di 45 anni che si era recata all’ospedale di Santorso, nell’Alto Vicentino con sintomi che facevano pensare a una semplice influenza. Dimessa dopo poche ore dal pronto soccorso e rientrata a casa, un malore l’ha costretta a un nuovo ricovero senza più ritorno.

Il fatto è accaduto tra venerdì 29 e sabato 30 dicembre. Il decesso della signora che risiedeva a Sarcedo nell’Alto Vicentino è tutt’ora un mistero che si spera venga dipanato nelle prossime ore. La procura della Repubblica di Vicenza infatti ha subito disposto l’autopsia per chiarire le esatte cause del decesso della donna.

La signora era stata portata al pronto soccorso di Santorso a causa di quella che subito a tutti era sembrata un’influenza. Dimessa e rientrata a casa ha avvertito nuovi malori a cui è seguito il ritorno allo stesso nosocomio dove è stata ricoverata nel reparto di unità coronaria. I medici si sono presto resi contro che la situazione della donna era davvero grave e hanno disposto il trasferimento d’urgenza all’ospedale San Bortolo di Vicenza dove nella serata del giorno dopo la donna è spirata.

Si spera che l’autopsia possa rintracciare la causa del decesso, per ora inspiegabile e se ci sono delle responsabilità nei sanitari che inizialmente l’hanno soccorsa e potrebbero aver sottovalutato i sintomi. 

Sono questi i giorni in cui tutti i giornali riportano numerosi casi di influenza, si dice che durante le feste di Natale e il Capodanno le persone costrette ad allettarsi a causa dell’influenza siano davvero numerose, secondo alcuni calcoli si arriverà a 7 milioni. Si parla anche di influenza virulenta, e la parola “virulenta” dice tutto. Moltissimi si sono già rivolti ai pronto soccorso degli ospedali più vicini e alle guardie mediche. Nonostante i vaccini l’allerta è alta, si dice che il vero e proprio picco non sia ancora arrivato.

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