Per la Corte d’appello di Catania non ci sono dubbi; ad uccidere il piccolo Lorys Stival quel 29 novembre 2014 a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, è stata la madre Veronica Panarello. Nelle 174 pagine la Corte, punto per punto, spiega perchè l’unica colpevole di quell’atroce omicidio è la Panarello.
La Corte d’appello evidenzia come la madre fosse perfettamente lucida mentre uccideva il figlioletto di soli 8 anni. I giudici nella sentenza hanno messo il luce anche la profonda crudeltà insita nell’animo della donna che l’ha condotta a compiere un simile atto criminoso.
La sentenza
Subito dopo l’omicidio, la Panarello non ha avuto il minimo rimorso e/o pentimento, e non ha fatto nulla per cercare di salvare il piccolo. Anzi, ha cercato un modo per liberarsi del corpicino inerme del bambino senza lasciare tracce ed al contempo ha inscenato una violenza sessuale ai danni dello stesso per depistare le indagini degli inquirenti.
Le perizie dei medici legali della Procura e del consulente di parte rivelano che Veronica Panarello avrebbe avuto tutto il tempo per cercare aiuto e salvare il figlio ma non lo ha fatto. Il movente del delitto sarebbe da attribuire a dei conflitti familiari irrisolti che hanno acceso in lei un forte desiderio di vendetta.
La mattina dell’omicidio Lorys non voleva andare a scuola ma con la mamma ad un corso di cucina a cui la Panarello dopo l’occultamento del corpo del figlio, partecipò.
L’avvocato, Francesco Villardita, difensore della donna ha già annunciato che ricorrerà in Cassazione contro questa sentenza di condanna. Anche la famosa criminologa, la dott.ssa Roberta Bruzzone, esprime il suo parere in merito a questo caso di cronaca giudiziaria. La Bruzzone è pienamente d’accordo con le conclusioni a cui è pervenuta la Corte d’appello di Catania. La Panarello, continua la criminologa, non ha alcun disturbo di tipo psichiatrico e il suo modus operandi è proprio quello di una donna lucida e consapevole di quello che stava facendo.