Ogni omicidio è, di per sé, efferato ma alcuni di essi lo sono più di altri, specie se sembrano assecondare oscuri e macabri rituali. Come nel caso del cadavere di una donna, scoperto nella serata del 30 Gennaio, disposto a cerchio nelle campagne del veronese.
L’episodio in questione si è verificato in provincia di Verone, a Valeggio sul Mincio, in una zona isolata in località Gardone, non molto lontano dalle prime case abitate. Qui, nella serata di ieri, un allevatore ha fatto un’inquietante scoperta, allorché ha rinvenuto un cadavere, dotato solo della biancheria intima, fatto a pezzi e disposto – nel raggio di 3 metri – a formare un cerchio dal diametro di 5 metri.
I carabinieri del reparto operativo di Verona e della compagnia di Peschiera del Garda, intervenuti sul posto, insieme ai colleghi del RaCIS (raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche), ipotizzano che il delitto sia avvenuto altrove, almeno 24 o 48 ore prima, e che la vittima, una donna, sia stata sezionata con una sega circolare.
I pezzi (più di 10, almeno) del suo corpo, poi, sarebbero stati messi in dei sacchi, ritrovati nelle campagne circostanti, e – portati in loco – disposti a cerchio, in quello che sembra essere un vero e proprio rituale, non foss’altro che – a quanto pare – la donna non avrebbe subito le mutilazioni tipiche riscontate in altri episodi simili.
Della vittima, sino ad ora, si sa solo che è una donna sui 30-40 anni, con capelli castani di media lunghezza e carnagione bianca: per arrivare a certificarne l’identità, si punterà sul riconoscimento del viso, la testa è intatta, incrociando i dati con le segnalazioni delle donne scomparse sia nel Veneto che, pare, in Lombardia (essendo la località al confine con quest’ultima). Inoltre, nella mattinata di oggi, grazie all’ausilio della luce diurna, ed all’assenza di pioggia, si proverà a far “cantare” anche eventuali tracce di pneumatici, o impronte di scarpe, oltre al corpo – ricomposto – della vittima.