Verona: marito e moglie violentano e torturano la baby-sitter ed anche un’altra donna

A Verona, una coppia di coniugi di 31 e 28 anni è accusata di sequestro e stupro nei confronti della baby-sitter del figlio, e di un'altra giovane donna. Oltre all'accusa di sequestro di persona e di stupro dovranno rispondere anche dell'accusa di tortura.

Verona: marito e moglie violentano e torturano la baby-sitter ed anche un’altra donna

A Verona, una coppia di sposi, il 31enne Mirko Altimari e la 28enne Giulia Buccaro, sono accusati di aver sequestrato e violentato la babysitter di 20 anni. Dalle indagini è emerso che questa aggressione non è l’unica, e che in passato la coppia di coniugi avrebbe già sequestrato e violentato un’altra donna, anch’essa molto giovane.

Le indagini

Le indagini sul caso sono affidate al Pubblico Ministero Valeria Ardito: in base a quanto ricostruito nelle indagini, i due coniugi devono rispondere dell’accusa di sequestro di persona e di violenza sessuale nei confronti della baby-sitter e del reato di tortura nei confronti della seconda vittima. La coppia si è avvalsa della facoltà di non rispondere alle domande degli inquirenti.

Il Pubblico Ministero è certo delle accuse mosse nei confronti di Mirko e Giulia: ad avvalorare le accuse vi è un video, trovato dalla Polizia su uno degli smartphone dell’uomo. Nel filmato viene documentata la violenza sessuale sulla seconda vittima e, in base a quanto riporta il “Corriere della Sera”, in quest’ultima violenza ha preso parte allo stupro della ragazza anche la moglie.

La violenza sulla baby-sitter

Nella notte tra il 10 e l’11 gennaio si è consumata la violenza nei confronti della baby-sitter. Dalle indagini è emerso che l’uomo, puntando un taglierino alla gola della vittima, diceva “se non stai zitta e non fai quello che ti dico, ti Rigo la faccia…ti massacro di botte… ti rovino…”.

L’uomo pretendeva che la studentessa praticasse del sesso orale e, inoltre, dalle ricostruzioni degli inquirenti, sembra che la ragazza sia stata costretta dalla coppia a subire baci, palpeggiamenti al seno, e al sedere. La violenza è avvenuta nell’automobile dell’uomo, dopo che la coppia ha prelevato e portato la ragazza in aperta campagna.

Altimari costringeva la ragazza a subire le violenze in silenzio, dicendo: “Guarda che ti uccido, se mi denunci o racconti, pubblicheremo tutte le foto sui social“. La ragazza ha trovato il coraggio di denunciare la coppia, che ora si trova in carcere a Montorio, ed è proprio lì che gli è stata notificata la seconda ordinanza, che si riferisce alla presunta violenza venuta a galla nelle indagini del Pubblico Ministero.

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