Verona, batterio killer in ospedale: 89 neonati morti o con gravi conseguenze e 7 indagati

89 neonati sarebbero stati uccisi o avrebbero subito gravi conseguenze fisiche in seguito all'infezione da Citrobacter all'Ospedale della Mamma e del Bambino di Verona. 7 gli indagati.

Verona, batterio killer in ospedale: 89 neonati morti o con gravi conseguenze e 7 indagati

La Procura di Verona ha iscritto 7 persone nel registro degli indagati con le ipotesi di reato di omicidio colposo e lesioni colpose gravi e gravissime in ambito sanitario, in relazione all’inchiesta sull’infezione da Citrobacter all’Ospedale della Mamma e del Bambino.

Qui 89 neonati sarebbero stati uccisi o avrebbero subito gravi conseguenze fisiche in seguito all’infezione. Il Corriere di Verona riporta che a finire nei guai sarebbero gli ex vertici e alcuni medici della struttura ospedaliera, già oggetto di provvedimenti amministrativi da parte dell’azienda Ulss scaligera. 

Gli indagati

Gli indagati sono Francesco Cobello, ex direttore generale e attuale direttore della Fondazione Scuola Sanità Pubblica; Chiara Bovo, ex direttrice sanitaria e ora alla direzione della funzione ospedaliera a Schiavonia (Pafova), Giovanna Ghirlanda, direttrice medica; il primario di pediatria Paolo Biban, la direttrice dei Malattie Infettive Evelina Tacconelli; Giuliana Lo Cascio, ex primario facente funzioni di Microbiologia e Virologia, ora a Piacenza; Stefano Tardivo, risk manager dell’ospedale.

Le accuse nei loro confronti si basano sulle indagini condotte dagli ispettori della Regione Veneto, secondo cui il focolaio epidemico era attivo gin dal 2018, soprattutto per via dell’utilizzo dell’acqua da un rubinetto contaminato per la preparazione del latte in polvere e lo scarso rispetto delle regole igieniche in una struttura ospedaliera.

In un filmato, risalente al 2019, acquisito dalla Procura, si vede un medico entrare in reparto senza mascherina, succhiando un lecca-lecca. Pochi minuti dopo si vede arrivare un fattorino senza sovracamice nè calzari e guanti sterili, ma con scarponcini sporchi, ben inquadrati da chi ha girato, di nascosto, il filmato. Il 12 giugno 2020, con l’aumento dei contagi, partirono le proteste delle madri delle piccole vittime che portarono alla chiusura del punto nascite e alla sua sanificazione.

Cos’è il batterio Citrobacter e come si combatte

Il Citrobacter koseri, secondo quanto riferisce l’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, è un batterio che fa parte della famiglia delle enterobacteriacee, come l’Escherichia coli o la Salmonella, e può essere presente nell’ambiente (per esempio nell’acqua o nel suolo) e nell’intestino dell’uomo. 

Raramente può causare infezioni nell’uomo e, quando avviene, nella maggior parte dei casi queste coinvolgono le vie urinarie. In soggetti che hanno un sistema immunitario indebolito, il batterio può però causare infezioni più gravi, come meningite o sepsi. E’ quello che può avvenire nei neonati, soprattutto in quelli prematuri o con peso alla nascita molto basso, che sono particolarmente vulnerabili agli agenti infettivi.

 

 

 

 

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