Verbania, gli operai della funivia Mottarone: "Corse di prova effettuate con passeggeri a bordo"

Questo emergerebbe dai verbali degli addetti all'impianto, che hanno reso delle dichiarazioni agli inquirenti. La mattina della tragedia, avvenuta il 23 maggio, sarebbero state controllate anche le funi e a quanto pare non c'erano anomalie.

Verbania, gli operai della funivia Mottarone: "Corse di prova effettuate con passeggeri a bordo"

Corse di prove effettuate con alcuni passeggeri a bordo. Questa è l’ultima, clamorosa notizia che giunge dall’inchiesta della Procura di Verbania circa il disastro avvenuto il 23 maggio al Mottarone, dove una cabina della funivia si è staccata dal cavo cadendo giù e uccidendo 14 persone. Gli inquirenti, in queste ore, hanno messo a verbale le dichiarazioni di alcuni operai che quella mattina erano in servizio sull’impianto di risalita. “Quella mattina per la corsa di prova, non sono salito da solo ma con altre 12 persone, oltre al mio collega” – così ha dichiarato uno di loro. Per privacy preferiamo omettere il nome della persona ascoltata. 

L’operatore in questione ha spiegato che la corsa di prova con i passeggeri sarebbe stata disposta da Gabriele Nerini, il gestore dell’impianto. L’addetto in questione ha spiegato che la mattina del dramma, in funivia, era presente anche il proprietario della Ferrovie del Mottarone, la ditta che gestisce appunto la funivia che collega il lago di Stresa alla montagna. 

Controllate anche le funi

Tra l’altro, sempre secondo le dichiarazioni rese dall’operaio, quella mattina furono controllate anche le funi e non sarebbero stati riscontrati problemi di sorta. Dopo questo controllo l’addetto, insieme al suo collega, è salito con le altre 12 persone al Mottarone. Sono nove gli addetti all’impianto ascoltati dalla Procura. 

Tutti loro avrebbero ammesso di essere consapevoli di alcune mancanze nella sicurezza e nella gestione stessa della funivia. Secondo gli addetti non sarebbero stati effettuati neanche corsi di formazione, mentre alcune anomalie non sarebbero state mai segnalate. “Era Tadini a ordinare l’applicazione dei ceppi sui freni d’emergenza anche durante il regolare funzionamento dell’impianto diceva che he c’era un problema ai freni” – così ha dichiarato un macchinista.

“Ricordo di aver chiesto chiarimenti a Tadini, quando mi ordinò di non levarli. Disse: prima che si rompa una traente o una testa fusa ce ne vuole” – queste sono invece le parole che avrebbe pronunciato un agente di stazione. Capire come e perché la fune abbia ceduto è un elemento centrale nell’inchiesta in questione, in quanto da questi accertamenti si potranno stabilire forse anche eventuali altre responsabilità. Non è escluso, infatti, che nel registro degli indagati possano finire anche altre persone. 

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