Un gruppo di associazioni venezuelane che promuovono l’uguaglianza del matrimonio hanno presentato alla Corte Suprema di Giustizia una proposta di annullamento parziale dell’articolo 44 del codice civile, in cui si afferma che il matrimonio si può contrarre solo tra un uomo e una donna.
Così come la richiesta di un progetto di legge sui matrimoni civili egualitari, presentata all’Assemblea Nazionale ormai un anno fa senza, però, che i parlamentari lo abbiano mai discusso, vogliono procedere ancora per via giudiziale per ottenere il riconoscimento di questo diritto, ha affermato Giovanni Piermattei, attivista della ONG Venezuela Igualitaria.
“L’articolo 44 del codice civile è incostituzionale ed è l’unico strumento che impedisce il matrimonio tra persone dello stesso sesso“, ha detto Piermattei. L’attivista afferma che nel 2008 la Corte Suprema di Giustizia, con la sentenza 190, ha confermato che la Costituzione non discrimina in base all’orientamento sessuale e pertanto “lo Stato venezuelano non viola i diritti delle coppie dello stesso sesso, e non vieta né condanna tali unioni“.
Piermattei ha sottolineato che il matrimonio è un diritto umano riconosciuto dall’articolo 16 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Questo significa che “uomini e donne, in età da marito, hanno diritto, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione, a sposarsi e creare una famiglia. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all’atto del suo scioglimento“. A questo proposito, l’attivista ha spiegato che il matrimonio e la famiglia sono due concetti diversi. “Le famiglie si formano di fatto e il matrimonio è uno strumento che viene a garantire una certa protezione ai membri che le compongono. Non è necessario il matrimonio per formare una famiglia“.
Giovedì 5 febbraio il Tribunale renderà noto quale sarà il giudice designato a esaminare la proposta di 51 pagine consegnata ieri dall’associazione.
Mercoledì scorso gli attivisti si sono riuniti con Elvis Amoroso, vice presidente dell’Assemblea Nazionale, e hanno deciso di organizzare dei gruppi di lavoro per discutere il disegno di legge. “Uno degli argomenti addotti per non approvazione di questa legge è che la società non è preparata. Quindi chiediamo ci vengano concessi degli spazi in Assemblea per fare formazione e discutere su questo tema“. È previsto un incontro mensile.