Venezia: nonna Prima Brentel racconta come è arrivata a 106 anni

Prima Brentel, 106 anni, autonoma e serena: pasta in abbondanza e un bicchierino di grappa prima di dormire sono i segreti della sua longevità, ma non solo.

Venezia: nonna Prima Brentel racconta come è arrivata a 106 anni

Pastasciutta a pranzo, poca carne, preghiera quotidiana e tanto lavoro a cui aggiunge i benefici della grappa: “Basta abbia almeno 50 gradi, se no non la voglio“, sono il segreto di nonna Prima Brentel che ieri, 14 ottobre, ha compiuto 106 anni.

Nonna Prima Brentel con i suoi 106 anni è la più anziana del comune, ed è anche, a memoria d’uomo, la più longeva del territorio, essendo nata nel 1913, quando la mamma aveva 52 anni. A farle festa ieri, 14 ottobre, c’erano tutti: amici, parenti, conoscenti, il sindaco Matteo Romanello e anche l’ex sindaco Andrea Follini

Nonna Prima cammina senza difficoltà e non vuole che nessuno la sostenga nel suo passo, nemmeno quando deve salire le scale. Nonna Prima, autonoma, vive sola: al piano superiore della sua abitazione ci sono il figlio e la nuora che la vegliano preparandole colazione, pranzo e cena.

Trascorre le sue giornate con una routine garantita nel tempo: alzata alle 8:30, colazione con latte, yogurt o banana e biscotti, pranzo con un buon piatto di pasta e poca carne, a cena una gran quantità di verdura. Su tutto preferisce pasta, pane, latte e polenta abbrustolita. Un bicchiere di vino non manca mai sia a pranzo che a cena, ma prima di coricarsi, alle 21:00, prende una grappa secca, ma solo se di 50 gradi. Poi dorme fino al mattino, senza svegliarsi mai.

Nelle sue giornate lavora a maglia, produce calzini e rammenda senza il bisogno che qualcuno la aiuti ad infilare l’ago: non porta gli occhiali e ci vede bene. Non conosce l’ospedale e nemmeno le medicine, il medico lo vede una volta l’anno, quando va a farle gli auguri. Tra i suoi passatempi ci sono le carte tradizionali trevisane con cui giocare a “Bestia” con le sue amiche, ma senza rischiare troppo però. 

Un tempo della sua giornata è dedicato alla preghiera, come Nonna Prima racconta: “Prego sempre, al mattino ascolto la messa a letto, poi dico tanti rosari, ogni momento libero. Ce li ho sempre in bocca”. Prega spesso la Madonna, sant’Antonio e padre Pio.

Interrogata sulla sua vita passata, il ricordo va al lavoro: “Prima nei campi a Zuccarello, a raccogliere barbabietole. Quanto lavoro, quanta fatica e quanto fango. Quando ho iniziato a fare l’amore e mi sono sposata, non c’era la casa e non volevo stare con le cinque nuore, così sono andata a servizio a Venezia...” e, pur di lavorare, andava tutti i giorni in bicicletta fin dopo il ponte delle Guglie. Luogo che ricorda ancora bene.

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