Venezia, nasconde 40mila euro in uno strudel. Lo brucia

Aveva nascosto 40mila euro ricavati in nero nello strudel, ma la fidanzata, non accorgendosene, glielo ha bruciato. E' successo a Venezia ad Alberto Vazzoler.

Venezia, nasconde 40mila euro in uno strudel. Lo brucia

Lo strudel era pronto da mettere in forno e così la fidanzata ha pensato di farglielo trovare cotto e profumato mettendolo in forno. La pasta dello strudel, in realtà non conteneva mele, uvetta, pinoli e cannella, ma denaro che a contatto con il calore è andato in fumo.

E’ successo ad Alberto Vezzoler, ex dentista originario di San Donà di Piave, già conosciuto alle forze dell’ordine. Nel 2016, per aver portato denaro all’estero era stato accusato di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio internazionale. Probabilmente prima di portarlo all’estero lo nascondeva nei posti più impensati, come la cucina.

Le intercettazioni

A svelare, inconsapevolmente il segreto, è la stessa fidanzata di Vezzoler, Silvia Moro che, mentre raccontava alla sorella l’accaduto con un messaggino Whatsapp, è stata intercettata dagli inquirenti. A questa intercettazione si aggiunge quella in cui a parlare è lo stesso dentista: “Ho paura ad avere tanto denaro liquido, adesso basta”, temeva di “fare la fine di Fabrizio Corona” a lui erano stati trovati 500 mila euro nascosti in un controsoffitto della casa. Nel 2016, in una intercettazione mentre si trovava dentro la sua Porsche Macan aveva affermato di essersi guadagnato il denaro, avrebbe pagato i processi e se ne sarebbe andato via. 

Grazie a queste intercettazioni le forze dell’ordine hanno potuto scoprire le grosse somme di denaro contante, destinate all’estero, su cui, Alberto Vezzoler, poteva contare.

Già in passato il dentista aveva spiegato di aver nascosto i soldi nel forno, un metodo antico per difendersi da un eventuale blitz della Guardia di Finanza. Dopo il dolce andato in fumo, il dentista ha deciso di ripensare al fatto di tenere soldi in casa, specie in cucina. A raccontare, l’episodio, ieri mattina in Tribunale, è stato Vittorio Palmese, tenente colonnello della Finanza che con il pubblico ministero Roberto D’Angelo è titolare delle indagini.

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