Venezia, fa troppe multe: capotreno licenziato, ma per i giudici va reintegrato

Sta facendo discutere la vicenda di un capotreno che effettuava troppe multe. Trenitalia lo aveva licenziato nel 2017 contestandogli troppi errori, ma adesso per i giudici deve essere reintegrato in servizio.

Venezia, fa troppe multe: capotreno licenziato, ma per i giudici va reintegrato

In Italia ci sono vicende che continuano a far discutere anche a distanza di anni da quando accadono. Ed è proprio questo quello accaduto ad un capotreno in servizio a Venezia sul treno Frecciarossa, che in circa due anni avrebbe comminato migliaia di multe ai pendolari. Nonostante la sua severità, il dipendente era entrato nel mirino di Trenitalia, che ha poi deciso di troncare il rapporto di lavoro con il capotreno, oggi 60enne. Tra il 2015 e il 2016 il capotreno avrebbe comminato “in maniera arbitraria” (stando a quanto afferma Trenitalia) le miglia di sanzioni. 

Alcuni utenti avrebbero pagato di più, altri di meno. Ciò sarebbe costato la perdita di circa 10.000 euro di introiti all’azienda. Inoltre il dipendente avrebbe incassato ben 415 euro di “premi” che non le sarebbero stati dovuti. Il controllare, secondo quanto riferisce la stampa, era diventato in un certo senso il terrore dei passeggeri. Ma dopo il licenziamento il dipendente si è opposto alla decisione di Trenitalia, e si è rivolto al Giudice per il Lavoro di Venezia. 

Cinquemila multe

Trenitalia ha contestato in particolare 175 multe a fronte delle 5.000 elevate dal capotreno. Proprio queste multe avrebbero causato la mancata entrata di introiti all’azienda. Secondo i giudici quelle 175 multe rappresentano solo il 3,5% del totale, per cui questo fa capire come il dipendente abbia agito sempre negli interessi dell’azienda. 

Da parte sua, come spiega Fanpage, l’azienda ha spiegato che a prescindere che il capotreno avesse sbagliato volontariamente o meno, si era ormai incrinato il rapporto di fiducia. Da qui la decisione di licenziarlo e troncare in via definitiva il rapporto di lavoro. Ma la vicenda certamente non finirà qui.

Per i giudici il capotreno deve essere reintegrato in servizio. Il dipendente ha vinto tutti i gradi di giudizio, e adesso si è espressa anche la Cassazione, la quale ha anch’essa rilevato come il capotreno abbia agito sempre negli interessi aziendali. Staremo a vedere come andrà a finire questa vicenda.

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