Giuliano De Seta è uno dei tanti giovani che fanno gli stage, ovvero l’alternanza scuola-lavoro. Giuliano, 18enne, proprio come è successo ad altri coetanei, ha perso la vita in uno di questi stage. La tragedia è accaduta nella giornata di venerdì 16 settembre in una fabbrica di Noventa di Piave, in provincia di Venezia, dove il giovane ha perso la vita. Stava lavorando ai macchinari, quando una lastra di acciaio lo ha colpito a morte.
Nonostante il soccorso da parte dei colleghi della fabbrica, non vi sono state speranze di salvarlo. I genitori hanno raccontato al Corriere della Sera chi fosse Giuliano. Proprio come tanti giovani, aveva varie passioni: dal mare allo sport. Aveva una Vespa con la quale scorazzava insieme agli amici e alla fidanzata. Un giovane come molti altri, sereno e felice.
Il progetto di scuola – lavoro avrebbe dovuto durare circa tre settimane con l’obiettivo poi d’iscriversi all’Università alla Facoltà di Ingegneria. La mamma, sempre al Corriere della Sera, lo ricorda come un giovane giudizioso che studiava per prendersi la patente. Un ragazzo con la testa sulle spalle che stava costruendo il suo futuro e la sua indipendenza.
Era molto contento di fare lo stage, proprio come continuano a raccontare i genitori: “A casa tornava sorridente. Noi, come genitori, lo abbiamo sempre appoggiato ed eravamo felici di vederlo lavorare e imparare. Per noi gli stage non sono una cosa negativa. Quello che è successo però è impensabile e vogliamo sapere la verità”.
Sono genitori che voglio sapere chi ha sbagliato e, per questo, assumersi le responsabilità. Il padre e il titolare della fabbrica dove Giuliano ha fatto lo stage e trovato la morte, sono legati da una lunga conoscenza, ma nonostante questo nessuno li ha contattati e il genitore aggiunge: “Non accusiamo i titolari, anche se dall’azienda non si è fatto ancora sentire nessuno”.
I genitori sono stati contattati da alcuni dipendenti della ditta che non hanno fatto mancare il loro supporto e vicinanza per la tragedia accaduta.