Il giornalista italiano Gianluigi Nuzzi riporta nel suo nuovo libro, ‘Via Crucis’, una serie di situazioni vergognose che gettano ombre sul Vaticano e probabilmente contribuiranno a mettere in dubbio l’opera di carità e misericordia della Chiesa quale erede e custode dello spirito di Gesù Cristo.
Ad esempio, le beatificazioni e santificazioni sono una macchina per fare soldi. La Santa Sede guadagna in media mezzo milione di euro per ognuna di esse. Inoltre, di ogni 10 euro che il Vaticano ha ricevuto nel 2013 e 2014 dai fedeli per le opere di carità, solo due euro sono stati destinati a questo obiettivo.
“Per una causa di beatificazione potrebbero esser necessari circa 50mila euro, ai quali poi se ne aggiungerebbero almeno altri 15mila per i costi dell’operazione”, sostiene Nuzzi nel suo libro. Secondo il giornalista, le beatificazioni non si baserebbero sui presunti miracoli che il soggetto ha compiuto, ma sul denaro che si paga alla Santa Sede. Con Karol Wojitla, si sono celebrate 1.338 beatificazioni e 482 santificazioni, tuttavia in nessun registro contabile c’è traccia dell’esorbitante introito economico che il Vaticano ne ricevette, dice Nuzzi.
La gestione dell’Obolo di San Pietro, offerto dai fedeli al Santo Padre per le necessità della Chiesa universale e per le opere di carità in favore dei più bisognosi, è “un mistero”. Ogni anno viene pubblicato quanto denaro riceve la Santa Sede tramite questa forma di donazione, ma nulla viene detto su come venga speso questo fondo, sottolinea il giornalista. Nel suo libro dichiara che dei 53,2 milioni di euro ricevuti per l’Obolo di San Pietro nel 2012, 35,7 milioni (il 67% del totale) sono stati destinati alla curia romana, 6,3 milioni (12,4%) destinati a un fondo di riserva e solo 11 milioni effetivamente destinati alle opere di carità.
Nella sua nuova opera, l’autore riporta dettagliatamente questi e altri scandali finanziari scoperti dalla Pontificia commissione creata da Papa Francesco per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede e, come spiegò il Papa, per “l’elaborazione di soluzioni strategiche di miglioramento, atte a evitare dispendi di risorse economiche, a favorire la trasparenza nei processi di acquisizione di beni e servizi, ad assicurare una corretta applicazione dei principi contabili”.
A sostegno delle sue rivelazioni Nuzzi riproduce documenti del Vaticano che dimostrerebbero che nulla è frutto della sua immaginazione o invenzione.