Un albergatore della Valtellina, Giulio Salvi, titolare dell’hotel Bellevue, nelle scorse settimane aveva ricevuto una lettera anonima contenente minacce xenofobe. La lettera diceva: “via i migranti dall’hotel o li uccido uno a uno”. In seguito alla lettera l’albergatore ha anche ricevuto dei messaggi postati su Facebook che invitano gli amici e i concittadini dell’uomo “a incendiare l’hotel di Cosio Valtellino che accoglie i profughi”.
E’ proprio questo il motivo delle minacce: l’uomo ha ospitato i profughi nel suo albergo su richiesta della prefettura di Sondrio e a quanto pare molti non hanno visto questo gesto di buon occhio. Così Giulio Salvi si è rivolto ai carabinieri di Morbegno che ora stanno procedendo le indagini in collaborazione con i colleghi del Nucleo investigativo del comando provinciale sondriese.
L’uomo si è anche rivolto alla Digos della questura di Sondrio per avere protezione. Il suo hotel ospita attualmente circa una ottantina di migranti. L’autore dei messaggi ha scritto su Facebook: “Diamo fuoco all’albergo” che “sta a due minuti da casa mia” : sul portale l’uomo appare con soprannome, cognome e foto e lascia capire che abita a poca distanza dall’hotel.
L’autore delle minacce dice anche che l’hotel incassa 4,5 milioni di euro con i profughi, ma che questi ultimi sono finti. Stando della situazione, Giulio Salvi ha sporto denuncia. Se davvero l’uomo abita a poca distanza dall’hotel la polizia non ci metterà molto a catturarlo. L’albergatore pare che ospiti i migranti dal maggio 2011 e, per non far sentire a disagio gli extracomunitari che attendono di ricevere i necessari permessi, organizza corsi di lingue, attività lavorative che li vedono coinvolti nella manutenzione di beni pubblici, attività di svago come partite di calcio o ancora allenamenti nella palestra del suo hotel. L’albergatore spera che la polizia possa fare qualcosa per impedire all’autore delle mincce di mettere in pratica i suoi avvertimenti.