Vaia: negli open day dosi vaccinali a tutti senza più fasce d’età

Vaia è favorevole alla somministrazione di dosi vaccinali a tutti, indipendentemente dalle fasce d'età, negli open day, proprio come è accaduto a Rieti.

Vaia: negli open day dosi vaccinali a tutti senza più fasce d’età

Francesco Vaia, direttore sanitario dell’istituto nazionale malattie infettive dell’ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma, in un’intervista rilasciata a Il Messaggero, ha dichiarato che ora che le persone anziane sono state vaccinate, è ridicolo fare distinzioni tra un 50enne ed un 40enne. Vaia dice no alle prenotazioni per fasce d’età negli open day, purchè vengano evitati assembramenti e si attui un sistema di prenotazione, coinvolgendo i medici di base.

Il professore aggiunge che la campagna vaccinale può essere ripensata per accelerare le inoculazioni delle dosi ed evitare che le boccette in scadenza vengano buttate. “Sarebbe un delitto tenere le boccette chiuse“, avverte il medico, aggiungendo che tutti i vaccini approvati sono efficaci e che se tanti scartano l’AstraZeneca è colpa di una comunicazione balbettante, da parte soprattutto delle agenzie regolatorie.

La campagna vaccinale

La campagna vaccinale, al momento, prosegue per fasce d’età e da venerdì potranno prenotarsi i nati nel 1966 e nel 1967. Al momento, nel Lazio per il mese di maggio non sono più disponibili dosi di vaccino Pfizer, ma sono ancora disponibili, dice il medico, 100 mila dosi di AstraZeneca e del monodose Johnson & Johnson, ancora non prenotate.

Si tratta, dice Vaia, di vaccini raccomandati per gli over 60, ma che possono essere prenotati e somministrati alle persone più giovani. Dopo il successo dell’open day di Rieti, la regione sta pensando di realizzare un open day a Roma, forse già dal 15 e 16 maggio, per iniettare Johnson & Johnson e AstraZeneca.

Nell’intervista a Il Messaggero, Vaia parla di open day che potrebbero tenersi nella fascia serale e riguardare i 30enni e i 40enni che potrebbero prenotare e ricevere la loro dose di vaccino. Parlando dell’andamento del Covid-19 in Italia, afferma che “tutti gli indicatori sono buoni“, che il rapporto tra contagiati e tamponi è in calo e che i ricoveri sono stati abbattuti. Questo fa ben sperare. “Attenzione però – continua il medico – a non interpretare tutto ciò come un “liberi tutti”, in quanto bisogna continuare a comportarsi correttamente per non lasciare sponde ai catastrofisti che già preconizzano la quarta ondata”.

Continua a leggere su Fidelity News