Vaccino anti Covid: da lunedì 18 gennaio Pfizer consegnerà un terzo di dosi in meno all’Italia

Lo ha fatto sapere con una nota la stessa società, la missiva inviata a tutti i Paesi della Ue. Il commissario Domenico Arcuri reputa grave la decisione e si è detto pronto a tutelare il Paese in tutte le sedi opportune.

Vaccino anti Covid: da lunedì 18 gennaio Pfizer consegnerà un terzo di dosi in meno all’Italia

Da lunedì 19 gennaio in Italia arriveranno meno vaccini anti Covid. Lo ha fatto sapere la società Pfizer, che insieme alla tedesca BioNTech è produttrice del siero contro il coronavirus Sars-CoV-2. L’azienda ha informato che il nostro Paese avrà il 29% in meno delle dosi che arrivano oggi, praticamente si tratta di un terzo delle dosi in meno rispetto alle 470.000 settimanali che arrivano oggi.

In Italia ogni settimana arriveranno così 340.000 dosi. Pfizer ha poi deciso in quali centri di somministrazione ridurrà le fiale inviate e anche in che misura. La società ha riferito che comunque si tratterà di un “stop” temporaneo, per cui si augura che a breve l’invio delle dosi possa aumentare. 

A breve, oltre al vaccino prodotto da Pfizer-BioNtech, dovrebbe arrivare anche quello di Moderna, che nel nostro Paese potrebbe essere già somministrato a partire da fine gennaio. Ma su questo punto si attendono ancora conferme. La notizia, spiacevole per il nostro Paese, è arrivata proprio ieri 15 gennaio, giorno in cui si è raggiunto il traguardo del milione di dosi somministrate in tutta Italia. Dopo aver appreso la notizia, il commissario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, ha emanato un comunicato dicendosi molto adirato per la decisione dell’azienda. 

Domenico Arcuri: “Decisione grave”

Il commissario giudica molto grave la scelta dell’azienda di ridurre la quantità di dosi da inviare all’Italia, per cui si è detto disponibile a tutelare la salute degli italiani in tutte le sedi opportune. Le autorità temono che questa decisione possa rallentare il processo di vaccinazione nel Paese, con conseguenze certamente non piacevoli sul piano epidemiologico. L’Italia ha cominciato a vaccinare per primi chi lotta in prima linea contro Covid-19, vale a dire operatori sanitari come medici e infermieri e personale delle Rsa. Anche alcuni ospiti delle residenze per anziani sono stati già vaccinati contro il coronavirus. 

Arcuri ha informato che la decisione dell’azienda non è stata presa insieme allo Stato italiano, nè con nessun altro ente nazionale a livello europeo. Si è trattato, insomma, di una scelta “unilaterale”. Parole durissime quello del commissario, che fanno capire la grande tensione che si sta respirando a livello internazionale per quanto riguarda i vaccini anti Covid. Di contro, il colosso farmaceutico ha spiegato che in questo periodo c’è anche bisogno di ristrutturare l’impianto belga di Purss, lì dove viene appunto prodotto il siero anti Covid. 

La presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, ha fatto sapere di aver contattato l’ad di Pfizer, il quale ha rassicurato l’Unione Europea che tutte le dosi previste dal contratto saranno consegnate entro il primo trimestre del 2021, per cui i paesi del Vecchio Continente potranno continuare la loro campagna di vaccinazione tranquillamente. Arcuri ha infine chiesto all’azienda di rivedere i suoi intenti.

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