Uomo uccide la madre nel 1997, Mattarella gli concede la grazia

Un ragazzo uccide la madre nel 1997 a seguito di una lite riguardante i soldi. Non aveva ancora terminato di scontare la sua pena che Mattarella gli ha concesso la grazia.

Uomo uccide la madre nel 1997, Mattarella gli concede la grazia

Quanto accaduto a Fabrizio Spreafico lascia davvero l’amaro in bocca. La sua condanna prevedeva di scontare 18 anni e 4 mesi e l’accusa era gravissima: omicidio. Fabrizio infatti ha ucciso sua madre. Ora però è libero di tornare a casa; Sergio Mattarella infatti gli ha concesso la grazia. La storia ha inizio nel lontano 1997. La madre di Fabrizio ha richiesto un prestito di 80 milioni di lire presso una piccola banca. Questi soldi sarebbero serviti per aiutare il figlio ad aprire un’attività artigianale. Erano proprio questi soldi però il motivo che portava spesso madre e figlio a discutere animatamente.

Un giorno però le discussioni si fanno più accese e si superano i limiti. Spreafico perde la calma e strangola sua madre, Luisa Pidi, di 51 anni. I fatti si sono svolti nella propria casa vicino Milano. La madre viene ritrovata viva e portata d’urgenza in ospedale. La donna respira a fatica e non ce la fa. Il nome dell’assassino resta quindi un mistero. Le indagini svolte dai carabinieri conducono al figlio come indiziato; dopo un lungo interrogatorio alla fine cede e confessa :”Sì, mia madre l’ho strozzata io dopo un litigio, ma non volevo ucciderla”.

assassino-graziato

Il giovane ha tentato di costruirsi un alibi dicendo di essersi incontrato con un amico. In seguito ha messo a soqquadro l’abitazione per depistare le indagini, ma non è servito a nulla. Il magistrato ha dichiarato che il ragazzo si è mostrato tranquillo durante l’interrogatorio. È stata proprio questa pacatezza a fargli ottenere il prestito, dilapidato per via delle esigenze giornaliere, insieme alla madre.

Si passa al 2005. Fabrizio, ancora in carcere, si ammala e si vede costretto ad uscire di galera per ricevere le cure. La sua pena è stata differita quindi affidato ai parroci rogazionisti. In seguito è stato trasferito a Roma dove, spiegano gli avvocati, ha anche trovato un impiego.

I suoi legali hanno presentato richiesta al Quirinale per cancellare la sua pena, richiesta che è stata accolta. Fabrizio dichiara: “Sono sollevato perché non ho più una pena da scontare, ma resta il senso di colpa per aver ucciso mia madre”.

Continua a leggere su Fidelity News