Uno studente è stato derubato a Milano per 50 euro: grave in ospedale

Un giovane studente della Bocconi è stato gravemente colpito durante un episodio di violenza a Milano legato a 50 euro; la prontezza dei soccorsi gli ha salvato la vita, mentre le autorità indagano sui cinque giovani arrestati coinvolti.

Uno studente è stato derubato a Milano per 50 euro: grave in ospedale

La cronaca milanese torna sotto i riflettori con l’@ggressione subita da un giovane studente di 22 anni della Bocconi, avvenuta il 12 ottobre scorso in corso Como, uno dei quartieri più frequentati della movida.

La rapina, dal valore di appena 50 euro, ha avuto conseguenze infauste: il ragazzo ha perso quasi un litro di sangue ed è rimasto con danni permanenti a una gamba. Solo la vicinanza al pronto soccorso ha permesso di salvargli la vita. «Mio figlio è vivo per miracolo», racconta il padre, che denuncia un clima di crescente insicurezza a Milano, definendo la città come «il Bronx».

L’@ggressione ha visto protagonisti cinque giovani, due maggiorenni e tre minorenni, arrestati e ora in attesa degli interrogatori di garanzia. I due diciottenni, figli di famiglie benestanti ma con precedenti scolastici e penali, sono detenuti a San Vittore, mentre i tre minorenni sono stati portati al Beccaria. Le accuse nei loro confronti sono gravissime: tentata lesione aggravata e rapina, con l’aggiunta di aggravanti legate alla presenza di più persone, alla finalità della rapina, al coinvolgimento di minorenni e al contesto isolato della notte, che ha impedito allo studente di difendersi efficacemente.

L’ordinanza della gip evidenzia come i cinque abbiano continuato a colpire dopo i primi momenti, confermando la gravità dell’azione. Le pene previste possono arrivare fino a 20–21 anni di reclusione per gli adulti, con riduzioni fino a 14 anni in caso di rito abbreviato, mentre i minorenni affrontano sanzioni più contenute.

Il caso ha suscitato forte preoccupazione tra cittadini e studenti, sollevando un dibattito sulla sicurezza nelle aree centrali della città e sulla necessità di maggiore vigilanza nelle ore serali. Il padre dello studente ha raccontato anche altri episodi vissuti in famiglia, sottolineando come la percezione di insicurezza stia crescendo tra i residenti. L’episodio mette in evidenza come, anche in città considerate sicure, situazioni di sopraffazione possano avere conseguenze gravissime, rendendo essenziale la presenza di interventi tempestivi e di strumenti di prevenzione.

Gli interrogatori dei cinque giovani arrestati, previsti nei prossimi giorni, saranno decisivi per chiarire dinamiche e responsabilità, mentre la comunità accademica della Bocconi e le autorità locali riflettono sull’importanza di garantire ambienti sicuri per studenti e cittadini. La vicenda solleva anche interrogativi su come prevenire episodi simili e su quali strategie adottare per tutelare le persone in zone particolarmente frequentate durante la notte.

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