Una italo-colombiana Si candida per il PD alle regionali, ma riceve insulti sessisti e razzisti

Una avvocatessa di origine italo-colombiana subisce critiche e offese razziste e sessuali sul suo profilo di Facebook dopo aver deciso di candidarsi alle prossime elezioni. Ecco come sono andati i fatti.

Una italo-colombiana Si candida per il PD alle regionali, ma riceve insulti sessisti e razzisti

Sono tantissime le persone che quasi ogni giorno, a quanto si legge sui giornali o si ascolta ai telegiornali, vengono insultate, vilipese e criticate perché appartenenti a una etnia diversa da quella italiana. L’ennesimo caso è successo a una avvocatessa di origine italo-colombiana che è stata bersagliata di critiche, insulti sessisti e razzisti sul suo profilo Facebook. Ecco cosa le è successo e come sono andati esattamente i fatti. 

Monica Patino Gomez è una avvocatessa di anni 43, sposata, con un figlio di un anno e tre mesi e mezzo che, non appena ha annunciato di voler candidarsi alle regionali che avranno luogo nelle giornate di domenica 20 e lunedì 21 settembre, nella circoscrizione Firenze 1, è stata vilipesa e bersagliata con insulti sul suo profilo Facebook. 

“Vattene a casa tua”, “Tornatene in Colombia” sono solo alcune delle allusioni e riferimenti a sfondo razzista che ha ricevuto sotto il suo video nella pagina del suo account di Facebook. La Gomez è specializzata nel campo del diritto internazionale, dell’immigrazione e della famiglia. Alle accuse e insulti, risponde in questo modo conscia della difficile situazione che l’Italia sta vivendo. 

“Ero consapevole del clima politico e sapevo che sarebbe stato difficile, che mi sarei esposta a questo pericolo. Ma vivere queste cose in prima persona fa tutt’altro effetto”. Monica Patino Gomez è arrivata in Italia per amore, il giorno dell’attentato alle Torri Gemelle e, prima di diventare avvocato, ha fatto anche altri mestieri, tra cui l’operaia e la contabile

Si prodiga molto per il sociale aiutando e supportando i migranti nell’associazione da lei creata, ovvero “Colombianos en Toscana”, oltre ad appoggiare le donne immigrate aiutandole nel percorso di determinazione e indipendenza grazie al progetto “Mujeres migrantes”. Si dispiace per questi insulti in quanto vorrebbe essere considerata per il suo operato e i principi che porta avanti. 

La donna racconta di essere stata offesa, non tanto dai commenti, soprattutto degli uomini, quanto dal silenzio e dall’indifferenza delle persone perbene. I commenti e le offese riguardo la sua origine dipendono dalla questione dell’immigrazione. Al momento, ha intenzione di valutare cosa fare per poi prendere la decisione riguardo alla sua candidatura. 

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