Un tribunale decide l’alimentazione per un minore

Un giudice di Begamo si trova costretto a decidere in tribunale l'alimentazione di un minore visto il disaccordo tra i genitori che hanno visioni completamente diverse e opposte sul modo di alimentarsi. E' la prima volta che succede.

Un tribunale decide l’alimentazione per un minore

Un tribunale decide l’alimentazione per un minore. Questa è la triste fine tra un classico conflitto tra ex-coniugi.

Quando un matrimonio finisce, porta con sè inevitabili strascichi che molto spesso si ripercuotono sui figli che sono costretti a vivere inermi la situazione che si viene a creare. Di solito, i genitori in fase di divorzio litigano un pò su tutto e ovviamente, se ci sono figli di mezzo, la maggior parte delle discussioni è proprio su di loro, sulla loro educazione. Quando due persone si lasciano, è perchè ovviamente hanno visioni del mondo e di vivere la vita molto spesso cosi diverse l’uno dall’altro, che diventa quasi inevitabile non essere più d’accordo quasi su nulla.

Il caso di una coppia di Bergamo finito in tribunale rispecchia esattamente quanto sopra detto. La coppia in realtà, è arrivata anche oltre direi, visto che, il padre del ragazzo, ha chiesto addirittura ad un giudice del tribuinale di decidere l’alimentazione del figlio poichè lui e la moglie, avevano visioni completamente opposte.

La donna, durante il periodo in cui il figlio è affidato a lei, lo fa mangiare macrobiotico, viene annullata completamente la carne, niente Mcdonald’s o simili, niente fritti e via dicendo. Il padre, contrario a questa situazione, nel weekend in cui il figlio è con lui, lo riempie di cibi “spazzatura”, di carne, soprattutto rossa, di dolci, e via dicendo. Alla fine, ne esce una alimentazione completamente sballata per il povero ragazzo, che indubbiamente non ha un equilibrio corretto nè da una parte nè dall’altra.

Visto l’impossibilità per i genitori di trovare un accordo loro, ha deciso per loro il Giudice, che ha stabilito che, quando il ragazzo è con la donna, deve mangiare carne almeno 2 volte alla settimana, mentre, quando è con il padre, deve limitare il Mcdonald’s ad una volta al mese e limitare la carne a massimo 2 volte durante l’intero weekend.

Alla fine, non è riuscito a valere il buon senso, ma ci è voluto un atto del giudice per stabilire un minimo di sana alimentazione per il figlio minorenne che indubbiamente, a livello psicologico, da questa storia non ne uscirà molto bene. Entrambi i genitori hanno pensato al loro piacere, al loro fabbisogno senza pensare a quello del figlio, infondo, bastava chiedere ad un medico, senza ricorrere al giudice.

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