Un evento inaspettato ha sconvolto la comunità di Musile (Venezia), portando con sé un dolore profondo per la scomparsa di Marika Somaggio, 36 anni. Tutto è iniziato con quello che sembrava un semplice raffreddore: lievi sintomi, qualche malessere e un po’ di stanchezza. Tuttavia, nel giro di poche ore, la situazione è peggiorata. Marika ha sviluppato una febbre alta che ha richiesto l’intervento dei medici.
Nonostante gli sforzi dei sanitari, la sua condizione è rapidamente degenerata e, dopo soli tre giorni dall’insorgenza dei primi segnali, la giovane donna ha perso la vita. Al momento, non sono chiare le cause di quanto accaduto, e la famiglia è in attesa di chiarimenti che potrebbero giungere solo tramite ulteriori accertamenti. Marika lascia due figli, un ragazzo di 14 anni e una bambina di 11, che ora devono affrontare una realtà difficile, segnata dall’improvvisa mancanza della loro madre.
La comunità è sconvolta da questa improvvisa separazione, e chi l’ha conosciuta non riesce a credere che una persona così giovane e piena di vita non ci sia più. Marika era originaria di Seregno, in provincia di Monza e Brianza, ma da anni viveva a Musile, dove la sua vita era diventata una parte integrante della comunità.
Lavorava come esperta pizzaiola e per anni aveva gestito con passione e impegno il suo locale “Marìka pizza e bar“. La chiusura del suo ristorante a causa della pandemia non l’ha fermata: ha continuato a lavorare e a portare la sua energia nella pizzeria “La Serenissima“, dove tutti la ricordano per il suo spirito instancabile e la sua generosità. Il titolare della pizzeria, visibilmente colpito dalla sua scomparsa, ha condiviso parole affettuose per Marika: “Perdere Marika non è stato solo perdere una persona cara. È stato come perdere un’artista, una pizzaiola, una barista, una madre, una sorella, una compagna, una zia, ma soprattutto un’amica e una fonte di buon umore e di energia”.
La sua personalità, solare e sempre pronta a sorridere, ha lasciato un’impronta indelebile nei cuori di chi l’ha conosciuta. Anche i colleghi di lavoro hanno voluto rendere omaggio alla sua figura, sottolineando quanto fosse importante per loro e per l’intera comunità.