La violenza sulle donne è un fenomeno ormai tristemente noto. Si tratta di “una delle più vergognose violazioni dei diritti umani” per usare le stesse parole di Kofi Annan. Negli ultimi anni, infatti, sono sempre più numerosi i casi di violenza ai danni delle donne che riempiono le pagine della cronaca nera.
Atti di violenza veri e propri perpetuati spesso e volentieri da componenti della famiglia, da fidanzati o mariti che molestano le donne sia dal punto di vista fisico che psicologico. Situazioni del genere, spesso e volentieri, possono degenerare in femminicidi che sconvolgono l’opinione pubblica, che destabilizzano gli equilibri di una famiglia e che generano tanto dolore e tanta disperazione.
Tantissimi di questi omicidi, infatti, sono basati proprio su violenze mai dichiarate, su situazioni difficili da gestire che le donne sperano di poter sistemare, cercando di poter scappare da quella violenza o semplicemente sperando in un cambiamento della persona amata.
Nel corso degli ultimi anni, proprio di fronte ai numeri sempre più sconvolgenti relativi alla violenza sulle donne ed ai femminicidi, sono tante le iniziative che sono state intraprese, tante le associazioni fondate che aiutano le donne a dire di NO, a reagire alla violenza e ad allontanarsi per sempre dall’uomo che le sta minacciando e che di conseguenza può diventare il loro carnefice.
In occasione della festa delle donne 2017, Fidelity House ha organizzato un flashmob dal titolo significativo “Un minuto di rumore”, che si contrappone al silenzio che spesso nasconde gravi casi di violenza sulle donne.
La maggior parte di queste violenze si perpetua all’interno delle mura domestiche. La prima causa di morte nel mondo per le donne con un’età compresa tra i 16 ed i 44 anni, infatti, è proprio la violenza domestica, quella violenza di cui tanto si parla e che spesso è intorno a noi anche se non ce ne accorgiamo.
Molte associazioni cercano di dare coraggio e supporto alle donne vittime di violenza e cercano di spingerle a denunciare e ad allontanarsi dalla mano di quel mostro che potrebbe diventare il loro assassino, a smettere di credere a ciò probabilmente non arriverà mai.
Cercare di creare consapevolezza in queste donne è il primo passo importante per evitare futuri femminicidi e far aumentare tristemente quelle statistiche di cui tanto si parla negli ultimi anni.