Un foulard nella notte: il gesto inspiegabile di Giuseppina Martin

Nella quiete di una notte a San Giovanni Valdarno, Giuseppina Martin ha compiuto un gesto inspiegabile strangolando la madre Mirella con un foulard, lasciando un mistero che avvolge una casa e una comunità.

Un foulard nella notte: il gesto inspiegabile di Giuseppina Martin

Alle prime luci del giorno, quando il silenzio di San Giovanni Valdarno avvolgeva ancora le strade, una voce ha squarciato la quiete al telefono del 112: “Ho ucciso mia madre“. Giuseppina Martin, 67 anni, ha pronunciato quelle parole con una calma che strideva con ciò che aveva appena fatto. Nella stanza accanto, Mirella Del Puglia, 93 anni, giaceva immobile, avvolta nel sonno eterno, un foulard stretto intorno al collo.

Quel gesto, compiuto nella notte, ha trasformato una casa anonima di via Enrico Fermi in un enigma che nessuno, per ora, riesce a decifrare. Mirella era arrivata da poche settimane in quell’appartamento alla periferia del paese. Le gambe non la sorreggevano più come un tempo, e la solitudine della sua casa a San Giovanni Valdarno era diventata un peso insostenibile.

Così, la figlia e il genero, pensionati da anni, avevano aperto le porte della loro vita quotidiana per accoglierla. Ma qualcosa, in quel nido improvvisato, si è incrinato. Il marito di Giuseppina dormiva ignaro mentre il foulard cambiava per sempre il corso di quella notte.

I sanitari, arrivati poco dopo la chiamata, non hanno potuto far altro che confermare l’irreversibile. I carabinieri, con i tecnici del Ris al seguito, hanno setacciato la scena per ore, mentre la salma di Mirella lasciava la casa verso le 13. Nel pomeriggio, davanti al pubblico ministero Francesca Eva, Giuseppina è rimasta muta sui perché.

Nessuna parola ha illuminato il buio che l’ha spinta a stringere quel foulard attorno al collo della madre. Lei, che un tempo camminava tra gli uffici del comune come dipendente, ora si trova dietro le mura del carcere di Sollicciano, raggiunta in serata dopo il fermo aggravato dal legame di sangue. Si dice che la coppia avesse un desiderio: partire per l’Abruzzo, verso Avezzano, dove la loro figlia – nipote di Mirella – vive e lavora.

Un progetto accennato, un filo sospeso nell’aria, che forse pesava tra le mura di via Fermi. Ma se quel sogno abbia mai sfiorato la mente di Giuseppina quella notte, nessuno lo sa. Valentina Vadi, sindaca del paese, ha lasciato trasparire un fremito nella voce: “Conoscevo quella famiglia. La comunità è smarrita, tutto questo ci lascia attoniti“. San Giovanni Valdarno, un luogo di abitudini semplici, si ritrova ora a specchiarsi in un mistero che sfugge alla comprensione.

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