In provincia di Udine, precisamente a Latisana, una signora dichiara di voler vaccinare la famiglia ma non è d’accordo sul fatto di dover firmare un’autocertificazione, cioè un documento secondo il quale l’Azienda Sanitaria fisserebbe un appuntameto alla signora per la prolassi obbligatoria della figlia di 2 anni, chiudendo il documento con la precisazione che i dati forniti saranno trattati sia dal personale scolastico, sia dai docenti che dai non docenti.
Una volta consegnata la bambina alla scuola dell’infanzia “Rosa De Egregis Gaspari” di Latisana, la donna ha puntato i piedi chiamando i Carabinieri e dicendo che lei non era d’accordo con le regole imposte dal decreto legge sanitario – sui vaccini – dello scorso mese di giugno e quindi ha preteso la presenza delle forze dell’ordine, le quali, una volta intervenute, tra l’imbarazzo hanno invitato la signora a riportare a casa la figlia, visto che la scuola è tenuta ad applicare le normative imposte.
Ovviamente la signora non si è data per vinta, infatti appena arrivata a casa, ha scritto su Facebook, quello che le era appena accaduto alla scuola dell’infanzia, scrivendo nome e cognome e foto della figlia, senza pensando alla privacy della bambina. La signora ha dichiarato che la legge sui vaccini prevede diverse opzioni, tra le quali la presentazione di una dichiarazione in cui si indica quali vaccinazioni sono state eseguite, l’esonero, l’omissione o una copia della richiesta di appuntamento presso l’Asl per effettuare la vaccinazione. Finendo il suo discorso con il fatto che è stata diffidata a portare la figlia in asilo perchè non aveva compilato e firmato il foglio della dichiarazione imposto dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Secondo la mamma il documento non sarebbe conforme ai fini della legge, infatti chiede che i dati personali della figlia vengano trattati solo dal dirigente scolastico e non da altre persone.
Il focus di tutta la situazione però rimane il fatto che se la signora non firmando l’autocertificazione, recherà soltanto un danno alla propria bambina che non potrà frequentare la scuola dell’infanzia e così anche tutti gli altri bambini che non verranno vaccinati. Negli utlimi giorni, dopo le regole imposte dal decreto legge sui vaccini, migliaia di famiglie tra la provincia di Udine e Trieste si sono recate nell’Asl per effettuare tutti i vaccini ai propri figli per consentire loro l’accesso alle strutture scolastiche.
La signora convinta delle sue idee, porterà di nuovo la bambina alla scuola dell’infanzia, perchè secondo lei è in regola con le normative vigenti, intanto sulla sua pagina Facebbok compare una frase: “Se c’è possibilità di danno, pretendo libertà di scelta”, slogan del movimento contro i vaccini.