Udine: si tuffa in acqua per salvare il suo cane, annegato

I soccorsi sono intervenuti subito, ma ogni tentativo di localizzare l’uomo si è rivelato vano. Secondo le prime ipotesi, potrebbe essere stato colpito dalla forza della corrente e risucchiato da un mulinello del torrente, rimanendo intrappolato sott'acqua.

Udine: si tuffa in acqua per salvare il suo cane,  annegato

Un gesto d’amore estremo verso il suo cane è costato la vita a Gianfranco Baldin, 55 anni, residente in provincia di Udine. L’uomo si era tuffato nelle acque del torrente Corno, all’altezza di San Gervasio di Carlino, nel tentativo di salvare il suo animale, finito nel fiume. Dopo quasi 24 ore di ricerche senza sosta, il corpo senza vita è stato individuato e recuperato dai vigili del fuoco e dai sommozzatori, grazie all’abbassamento del livello dell’acqua ottenuto tramite lo svuotamento del corso d’acqua.

La tragedia si è consumata nella serata di sabato, poco dopo le 18. Secondo le testimonianze raccolte sul posto, Baldin si sarebbe gettato in acqua senza esitazione per tentare di trarre in salvo il suo cane, scivolato nel torrente. Alcuni presenti hanno riferito di aver visto l’uomo annaspare tra le correnti per poi scomparire improvvisamente, inghiottito da un mulinello in un tratto particolarmente insidioso del fiume, caratterizzato da una piccola cascatella a valle.

Le ricerche e l’intervento massiccio dei soccorsi

Allertati immediatamente, i soccorsi si sono attivati in forze. Sul posto sono arrivate diverse squadre dei vigili del fuoco provenienti dai distaccamenti di Cervignano, Latisana e Lignano, supportate dai sommozzatori del Nucleo soccorso subacqueo acquatico di Venezia. L’area è stata anche sorvolata dall’elicottero “Drago” del reparto volo del comando dei vigili del fuoco di Venezia, con a bordo due sommozzatori, e dall’elicottero del soccorso sanitario regionale. Le operazioni si sono rivelate subito difficili a causa della forte corrente e della scarsa visibilità sott’acqua. È stato necessario coinvolgere anche il Consorzio di bonifica della pianura friulana, che ha operato per abbassare il livello del corso d’acqua. Solo al termine di questa delicata operazione, nella giornata successiva, il corpo di Baldin è stato individuato e recuperato, ormai privo di vita.

Il cane si salva, ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare

Il cane è stato tratto in salvo dai pompieri poco dopo l’accaduto, ma per Gianfranco Baldin non c’è stato nulla da fare. Le indagini sulla dinamica esatta della tragedia sono affidate ai carabinieri, che stanno raccogliendo testimonianze e dati tecnici per chiarire ogni dettaglio. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo sarebbe stato risucchiato da un mulinello e trattenuto sott’acqua dalla forza della corrente, in un punto in cui il fiume diventa particolarmente profondo e turbolento.

Una comunità sconvolta

Il decesso di Gianfranco Baldin ha profondamente colpito la comunità locale, lasciando sgomenti amici, parenti e conoscenti. Un gesto di affetto verso il proprio animale domestico si è trasformato in un incubo ad occhi aperti che richiama, ancora una volta, l’attenzione sui pericoli dei corsi d’acqua, anche apparentemente tranquilli, e sull’importanza di affidarsi sempre ai soccorsi in caso di emergenza.

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