Sono ore di intenso lavoro per i Carabinieri di Asti che, sotto la direzione del colonnello Fabio Federici, stanno conducendo le indagini per accertare le cause sull’omicidio della tabaccaia Maria Luisa Fassi, assassinata sabato mattina nel suo negozio colpita con quindici coltellate e morta poco dopo in ospedale. A fare la macabra scoperta è stata un cliente della tabaccheria che intorno alle 7.30 è entrato nel negozio, trovandosi davanti agli occhi quell’orrore.
L’autopsia sul corpo della donna verrà effettuato tra lunedì e martedì presso l’ospedale di Asti. Gli inquirenti non stanno escludendo nessuna pista anche quella della rapina finita male, anche se in questo caso i dubbi sono molteplici. Infatti l’incasso di alcune migliaia di euro era stato nascosto tra gli stracci del retrobottega mentre gli unici soldi mancanti sono quelli della cassa; una somma troppo esigua per far pensare che l’intento dei malviventi fosse esclusivamente la rapina.
Un utile strumento in fase di indagini sono le immagini della telecamere dei negozi vicini che certamente hanno registrato chi è entrato ed uscito in quel lasso temporale nel quale è avvenuto il fatto. Per ora, le uniche immagini visionate sono state quelle di una pizzeria vicino la tabaccheria. Sono stati anche sentiti i clienti che sono entrati nell’esercizio prima del verificarsi dell’evento criminoso.
Adesso, dopo l’ennesimo verificarsi di questo fatto criminale, gli astigiani hanno paura per la loro incolumità. Difatti questo episodio è già il terzo in pochi mesi. L’uccisione della 54enne tabaccaia rappresenta la seconda volta che un tabaccaio viene ucciso in città. A fine 2014, Manuel Bacco è stato ucciso a colpi di pistola per aver cercato di difendere la moglie dalle cattive intenzioni dei rapinatori. Dieci giorni fa invece, un camionista è stato ucciso a colpi di cric nel pieno centro della città. Questi eventi funesti hanno indubbiamente generato un diffuso allarme sociale in una città come Asti che prima di quel momento non era stata al centro di una cronaca giudiziaria così cruenta.
Un’altra triste pagina di morte ingiusta. Chi conosceva Maria Luisa Fassi ha dichiarato che si trattava di una bravissima persona che non aveva, apparentemente, alcun nemico e che conduceva una vita tranquilla dedita al lavoro ed alla famiglia.
L’ultima parola, a questo punto, spetta alle autorità competenti incaricati di scoprire la verità.