Uccide la madre sgozzandola: "Ero posseduto da una magia di mia moglie"

Un 35enne marocchino ha ucciso la madre 54enne, sgozzandola. L'assassino ha dichiarato di averlo fatto perché posseduto da una presunta magia che gli avrebbe scatenato la moglie, portandolo a compiere il terribile gesto.

Uccide la madre sgozzandola: "Ero posseduto da una magia di mia moglie"

Ci sono storie di cronaca terribili, di quelle che sembrano uscite da un film horror ma che, purtroppo, fanno parte della realtà, proprio come quella che sto per raccontarvi. E’ la storia di un efferato omicidio compiuto a Cremona poco tempo fa.

Younes El Yassire, 35 anni, il 23 settembre scorso ha ucciso la madre, Fatna Moukhrif, 54anni, nell’appartamento dei genitori, in un palazzo di via Panfilo Nuvolone, a Cremona. Il giovane l’avrebbe prima picchiata e poi sgozzata, colpendola alla gola con un coltello da cucina.

L’accaduto

Il 35enne marocchino, interrogato dopo l’omicidio, ha dichiarato di aver agito perchè posseduto, dando la colpa ad una magia, una specie di macumba che la moglie gli avrebbe scatenato, portandolo a compiere il folle gesto. L’uomo ora si trova nel carcere di Pavia. Il cadavere della povera donna, riversa in una pozza di sangue, è stato trovato dal marito, mentre, nel frattempo, El Yassire era fuggito, portando con sè i documenti e un migliaio di euro in contanti.

Ma la sua fuga è durata pochissimo, dato che gli agenti della polizia di Stato lo hanno fermato e arrestato poche ore dopo. El Yassire, in Italia dal 2001, era già stato in cura presso il Centro psicosociale di Cremona. Le sue condizioni mentali, negli ultimi anni, si sarebbero destabilizzate sia per la morte prematura del fratello, avvenuta nel 2016, sia nel 2018, quando la moglie ha deciso di lasciarlo e di tornarsene in Marocco, portandosi via anche il figlio.

Il giovane, interrogato dopo l’omicidio, ha negato totalmente di aver discusso con i genitori, in particolare con la madre, come invece sarebbe emerso in sede di indagine. Ora toccherà a due psichiatri bresciani, Giacomo Filippini e Sergio Monchieri, capire se il 35enne fosse capace di intendere e di volere al momento dell’omicidio. Saranno loro a ricostruire i momenti del delitto, le attuali condizioni dell’arrestato e se potrebbe essere eventualmente pericoloso per la società. 

Continua a leggere su Fidelity News