Turista tedesca morta a Focene, il fidanzato accusa i soccorsi

Secondo quanto dichiarato dal ragazzo, i soccorsi non sarebbero stati in grado di comunicare con lui in inglese e sarebbero arrivati tardi sul luogo dell'incidente.

Turista tedesca morta a Focene, il fidanzato accusa i soccorsi

Era il 20 Gennaio scorso quando Janna Gomelt, una turista tedesca in vacanza a Focene col suo fidanzato, perdeva la vita dopo un malore. Da quel giorno la famiglia non ha ancora avuto notizie sul perchè la ragazza sia morta; si ipotizza un arresto cardiocircolatorio. Sebbene l’autopsia sia stata già eseguita ed autorizzata la cremazione, i medici legali non hanno ancora consegnato l’esito.

Oggi la denuncia del fidanzato: secondo lui, infatti, la ragazza non sarebbe stata soccorsa in tempo. In seguito al malore, infatti, il ragazzo avrebbe chiamato il 118, ma messo subito in attesa per trasferire la chiamata ad un operatore che fosse in grado di parlare in inglese.

Il ragazzo, inoltre, sostiene che i soccorsi quel giorno arrivarono in ritardo; sempre secondo le sue dichiarazioni, gli chiesero di tenere acceso il gps in modo da localizzare la loro posizione, ma l’ambulanza non arrivò mai sul luogo esatto dell’incidente, tanto da costringerlo a raggiungere i soccorsi a quattro isolati di distanza, e solo 15 minuti dopo l’ambulanza sarebbe partita verso l’ospedale più vicino, ma la ragazza era già morta all’arrivo in pronto soccorso.

La risposta della Regione Lazio non tarda ad arrivare, affermando che la chiamata è stata gestita in maniera corretta, con un operatore in grado di parlare in inglese, e che l’ambulaza ci avrebbe messo 18 minuti ad arrivare sul luogo dell’incidente ma che non avrebbe trovato nessuno perchè il ragazzo avrebbe deciso di muoversi autonomamente.

Per ora è stato aperto un fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio, su questo si è pronunciato l’avvocato della famiglia che sostiene: “è normale che in casi come questo, per la morte improvvisa di una persona giovane si avii un procedimento penale. Non ci sono elementi per giustificare il perchè di questa specifica imputazione, ma quello che deduco è che il pm abbia assegnato un titolo di reato ‘al buio’ per completare gli accertamenti necessari in tempi rapidi”.

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