Turista italiano arrestato per due pastiglie di Xanax

Incredibile in Thailandia: un turista italiano in vacanza è stato arrestato dalle autorità locali per il possesso di due pastiglie di Xanax. Nel Paese asiatico è infatti considerato una droga.

Turista italiano arrestato per due pastiglie di Xanax

Brutta disavventura per un turista italiano in Thailandia, costretto ad affrontare un’accusa per possesso di droga a causa di un cavillo burocratico internazionale. A causa di ciò ha dovuto pagare una robusta tangente alle autorità locali, una multa (meno salata) e trascorrere ben tre giorni nelle – non piacevolissime – carceri thailandesi.

Tutto per colpa di un paio di pastiglie di Xanax. La vicenda ha inizio quando l’uomo, un 50enne italiano, ha deciso di partire per la Thailandia insieme alla sua compagna, e ad una coppia di amici. Doveva trattarsi secondo i loro programmi di una classica vacanza esotica all’insegna dei panorami mozzafiato, in un posto dove poter vivere da re anche con pochi soldi.

La realtà è stata però ben diversa, poiché sin dal principio sono emersi i primi problemi. Generando una serie di circostanze collaterali che, un po’ come nel gioco del domino, hanno condotto all’arresto per possesso di sostanze stupefacenti.

La miccia è stata accesa dall’insoddisfazione dei quattro turisti nei confronti della pensione dove avevano alloggiato. La struttura era infatti di scarsa qualità, e dopo essersi trovati male hanno deciso di annullare i giorni di pernottamento rimanenti e cercare un altro posto dove poter trascorrere la notte.

Questo però ha mandato su tutte le furie il proprietario, per nulla disposto a concedere loro la disdetta. Ne è sorta una discussione accesissima, al termine della quale è addirittura stata chiamata la polizia. Durante le perquisizioni di rito però, gli agenti hanno fatto scoperto le due pillole di Xanax che il turista portava con sé.

Il 50enne era infatti solito utilizzarle come normali tranquillanti previa prescrizione medica. Purtroppo però se in Italia lo Xanax è perfettamente legale, in Thailandia è invece considerato una droga a tutti gli effetti. L’uomo è stato quindi arrestato e processato, ma è riuscito a mitigare notevolmente la pena nonostante il verdetto di colpevolezza grazie a qualche bustarella.

Al suo ritorno infatti, il turista (residente a Venezia) ha affermato che le autorità thailandesi gli avevano ventilato l’ipotesi di una pena detentiva della durata di 5 anni, se fosse stato ritenuto “normalmente” colpevole. Tuttavia i poliziotti gli avevano assicurato che con una “donazione” di duemila euro e qualche altra tangente sparsa, avrebbe potuto ottenere una sentenza clemente.

Così infine è stato: l’uomo ha pagato, ed il giudice l’ha condannato solamente ad una multa di 250 euro. Un’inezia, rispetto alle migliaia che gli ci sono volute per evitarsi di dover trascorrere 260 settimane nelle prigioni della Thailandia, bollato come drogato.

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