Turchia: vietata la danza del ventre a Capodanno

Il Capodanno in Turchia sarà festeggiato senza la esibizione in TV della tradizionale danza del ventre, considerata troppo spinta dal Sultano, il Presidente Recep Tayyp Erdogan.

Turchia: vietata la danza del ventre a Capodanno

“Vietata la danza del ventre in Turchia” è questo ‘ultimo ordine del Sultano per la festa di Capodanno, il quale considera questa particolare esibizione troppo spinta, specie se praticata con il ventre e il bacino scoperti, dove i movimenti rotatori e sinuosi richiamano gli antichi culti della fertilità, come quello della “Dea Madre”. Danza legata alla riproduzione, alla nascita, al ciclo delle stagioni, alla natura, e strettamente connessi alla femminilità e alla sensualità delle donne, sviluppata nelle corti principesche del medio oriente e diffusa in Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto e nei paesi arabi.

Solitamente le emittenti televisive trasmettevano, nella notte più lunga dell’anno, intere ore di intrattenimento, in cui le ballerine della danza del ventre avevano un ruolo di primaria importanza, come la popolare danzatrice turca Didem Kinali, figlia d’arte di origine rom, famosa anche per aver ballato a Ibiza durante la festa di compleanno della cantante pop Madonna.

La censura era già iniziata nel 2014 a causa dei dettami provenienti dal Diyanet, ossia l’organismo statale per gli affari religiosi, che considera la danza del ventre in televisione contraria alla morale sociale, visione approvata dall’Akp, il partito del Presidente Recep Tayyp Erdogan, conservatore e in linea con le ideologie dei Fratelli Musulmani.

In una Turchia sempre più in affanno economico e insofferente rispetto alla politica vigente, la nota Didem Kinali ha dichiarato di essere disponibile a ballare gratuitamente e vestita, pur di tornare all’arte che pratica da quando era bambina, incarnando l’arte delle ballerine gitane del 1400, quando a Costantinopoli si esibivano le danzatrici zingare in spettacoli di intrattenimento.

Inoltre, il divieto della danza del ventre, peggiorerebbe le disuguaglianze sociali, in quanto la performance avrebbe luogo solo nelle feste private dei ricchi, privilegiando i pochi e diventando un tabù per il resto delle persone meno abbienti, le quali potrebbero ammirare la tradizionale danza storica solo attraverso i video di repertorio.

 

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