Tunisino evade dal carcere di Pordenone e violenta una donna

Il tunisino di 28 anni, si trovava in carcere per scontare varie condanne. Durante la fuga, ha violentato una donna a Cordedons ma poi è stato catturato. La vittima è stata aggredita mentre usciva da una palestra

Tunisino evade dal carcere di Pordenone e violenta una donna

Un uomo di 28 anni, tunisino, di nome Swilah Tawfik, è evaso mercoledì dal carcere di Pordenone. L’uomo si trovava in carcere perché stava scontando una condanna per una serie di reati abbastanza lunga, tra cui anche quella di violenza sessuale. Il fuggitivo è stato bloccato a Selvazzano, in provincia di Padova: ad arrestarlo è stato un agente della stradale. L’agente, che in quel momento era fuori servizio, ha notato l’evaso che dormiva all’interno di una vettura, ha riconosciuto che era proprio l’uomo che era stato arrestato lo scorso marzo per violenza sessuale, proprio dalla squadra mobile di Padova. L’auto dove dormiva l’uomo era rubata e così l’agente lo ha arrestato. 

Ma non sono finiti i crimini commessi dall’uomo: l’auto rubata infatti appartiene ad una donna che l’uomo ha aggredito dopo essere evaso dal carcere. La donna stava uscendo da una palestra di Cordenons, dove l’uomo l’ha aggredita con violenza, le ha rubato l’auto e l’ha trascinata con sé. Addirittura l’ha violentata e solo dopo l’ha lasciata andare.

La vittima dello sturpo, 28 anni, si trova adesso ricoverata all’ospedale di Mirano, ed è stata lei a denunciare la violenza subita dall’uomo. L’episodio sarà raccontato dalla donna appena sarà in grado di rispondere alle domande degli inquirenti, per ricostruire nei particolari la vicenda e riconoscere le responsabilità a chi di dovere. Quello che è certo finora è che la donna, da quando è stata sequestrata davanti alla palestra di Cordedons, è stata successivamente lasciata andare a Scorzè.

La Polizia di Padova e i Carabinieri di Mestre parleranno con lei nel corso della giornata e solo dopo la sua testimonianza il tunisino potrà essere incriminato anche per questa violenza sessuale. Nel frattempo si cerca di chiarire come mai, a Pordenone, il tunisino sia stato ammesso a lavori socialmente utili. Infatti l’uomo, prima di evadere, stava eseguendo dei lavori di manutenzione all’interno del carcere. Fuggito dal carcere, era rimasto a lungo nascosto in mezzo alla vegetazione che costeggia le rive del fiume Noncello, poiché non poteva prendere alcun mezzo pubblico visto che era senza soldi e documenti. Le indagini sono in corso e si attendono ulteriori sviluppi.

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