Brindisi si è svegliata all’alba di questa mattina sotto shock. I carabinieri del nucleo Nas di Taranto hanno infatti eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare in regime di domiciliari nei confronti di altettante persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di corruzione nell’ambito della sanità. Da quanto si è appreso dalla stampa locale e nazionale, un medico cardiologo dell’ospedale Antonio Perrino di Brindisi, Domenico Palmisano, 54enne, nativo di Ceglie Messapica ma residente a Brindisi, avrebbe ricevuto regalie da quattro imprenditori che operavano nell’ambito della sanità per l’acquisto di protesi cardiologiche che non sarebbero servite e che quindi erano in eccesso rispetto alle esigenze operative di reparto.
Gli imprenditori sono ritenuti responsabili del reato di corruzione continuata, mentre nei confronti del solo medico sono state emesse le accuse di truffa aggravata e di false attestazioni nell’utilizzo del marcatempo sul luogo di lavoro. In pratica il professionista si sarebbe assentato spesso dal luogo del lavoro eseguendo attività di libera professione proprio durante l’orario di servizio. Il medico avrebbe inoltre ricevuto costosi regali appunto da parte dei quattro imprenditori.
Il modus operandi
Secondo gli inquirenti il modus operandi era ben collaudato. In pratica Palmisano, in qualità di dirigente medico presso il reparto di Cardiologia dell’ospedale Perrino di Brindisi, avrebbe rassicurato i quattro imprenditori circa l’utilizzo di quanti più dispositivi possibili prodotti dalla ditta. Ad incastrare Palmisano e gli altri quattro indagati ci sarebbero anche delle chat Whatsapp. Le altre quattro persone arrestate sono gli imprenditori Massimo Gabriele (53 anni, di Bari), Domenico Brunetti (56 anni, nato a Bari, residente a Mola Di Bari), Andrea Tantalo (47 anni, di Matera) e Davide Lazazzara (46 anni, di Acquaviva Delle Fonti).
Dobbiamo precisare ancora una volta che le persone arrestate hanno ricevuto la misura cautelare degli arresti domiciliari e al momento restano soltanto indagati per i reati in questione, quindi su di loro vige la presunzione di innocenza. Da Massimo Gabriele, Palmisano avrebbe ricevuto un Rolex modello Daytona, in acciaio e oro, dal costo approssimativo di 18.500 euro. Da quest’ultimo il cardiologo avrebbe ricevuto la promessa di un bottiglie di vino pregiato e champagne per un costo approssimativo di 200 euro a pezzo.
Per il Brunetti, Tantalo e Lazazzarra vigono invece le accuse di aver consegnato all’imprenditore delle quantità di denaro imprecisate in diverse circostanze. Tantalo il 20 novembre gli avrebbe consegnato una bottiglia di prosecco dal valore di circa 90 euro, mentre Lazazzarra avrebbe anche promesso al professionista Palmisano.