Sono state arrestate quattro persone, per l’omicidio dell’imprenditore Angelo Bonomelli, al termine di un indagine di solo 24 ore della Procura di Bergamo
I carabinieri lo trovano esanime, accasciato sul lato conducente del suo SUV, nella prima mattinata del 9 Novembre, in un parcheggio pubblico di Entratico in provincia di Bergamo. Si tratta dell’imprenditore ottantenne Angelo Bonomelli, proprietario di un’impresa di onoranze funebri e delle terme Villa Ortensie. Era stato il figlio, la sera precedente, ad allertare i militari sporgendo una denuncia di scomparsa del padre. Inizialmente i familiari pensano ad un malore. Ma gli inquirenti, non ci vedono chiaro in quel ritrovamento. Anche se l’imprenditore, non presenta segni di lesioni sul corpo. Bonomelli non ha denaro nel portafoglio, è senza cellulare e non ha al polso il suo inseparabile rolex d’oro. Così i carabinieri della compagnia di Bergamo, iniziano ad indagare sulle ultime ore di vita del patron di Villa Ortensie.
Scoprono che l’uomo, la sera precedente al ritrovamento, si trova per un aperitivo con quattro persone in un locale della zona. L’appuntamento è organizzato da un sedicente social media manager, che dovrebbe rilanciare l’immagine delle terme. Insieme a lui, si presenta una coppia. Gli esami autoptici rilevano la presenza di sostanze narcotizzanti nel sangue.
Quindi il malore è probabilmente stato indotto.Anche perché i quattro personaggi con cui si incontra Bonomelli, non sono immacolati. Tutti con precedenti per reati contro il patrimonio, truffe e così via.La procura ricostruisce la dinamica dei fatti: approfittando di qualche istante di distrazione dell’imprenditore, qualcuno scioglie del narcotico nel drink. Quando Bonomelli inizia a percepire un forte torpore, viene accompagnato a braccia dai tre all’interno dell’auto. Lo trasportano nel parcheggio, dove è stato ritrovato e lo derubano di tutto.
Infatti i carabinieri troveranno l’orologio in un negozio “Compro Oro” di Bergamo, dove è stato dato in pegno in cambio di denaro e dove spesso non si chiede da dove arrivano i preziosi venduti .Il cellulare di Bonomelli era ancora in possesso di uno dei sospetti. Alla luce delle evidenze investigative i responsabili sono stati arrestati con l’accusa di omicidio, omissione di soccorsso -non si capisce se si erano resi conto che l’uomo era già morto- e rapina in concorso.
“Papà si fidava di chiunque, vedeva il buono nelle persone”. Emanuele Bonomelli ricorda così, con amarezza il padre Angelo.