Troppi contagi nel Torinese: si teme un focolaio. È prossima la dichiarazione di zona rossa?

In provincia di Torino, nel triangolo Rivarolo, Favria, Ozegna, è partita l'indagine della ASL TO4. Si preme la presenza di un focolaio: qualora ne venga confermata la presenza, potrebbe scattare la dichiarazione di "zona rossa"

Troppi contagi nel Torinese: si teme un focolaio. È prossima la dichiarazione di zona rossa?

Nel Canavese la curva dei contagi aumenta rapidamente a dismisura. Alcuni comuni hanno avuto un aumento smisurato che preoccupa notevolmente i rispettivi sindaci: in particolare i comuni interessati sono Rivarolo, Favria e Ozegna. Al momento sì teme che in questo triangolo di terra del Canavese possa essere presente un focolaio di infezione da coronavirus.

Per il momento, a Rivarolo sono positive 27 persone, a Favria 13 ed a Ozegna 4. Anche i cittadini in quarantena sono troppi: 70 a Rivarolo, e 45 a Favria. Anche i decessi continuano ad aumentare: un ottantenne a Rivarolo ed uno a Favria. Ad Ozegna fino a ieri vi era solo 1 morto, ma da oggi sono due. I suddetti dati sono parte integrante di un’indagine statistica da parte dell’ASL TO4.

Il sindaco che ha chiesto una maggiore attenzione alla ASL è quello di Rivarolo, Alberto Rostagno, che è appena uscito dalla quarantena. Rostagno dice: “Ci stiamo confrontando con la dottoressa Gisella Revigliono, responsabile del servizio Igiene e Sanità del ASL TO4 perché i dati statistici ci preoccupano. A Rivarolo ancor di più dove a risultare positivi non sono solo anziani ma ora anche due ragazzi di 26 anni. In una scala percentuale siamo al terzo posto in tutta la provincia per aumento dei casi positivi“.

Il sindaco di Rivarolo fa sapere che, insieme ai suoi colleghi di Favria e Ozegna, sta cercando di tracciare i contatti per limitare ancora di più i contagi: tra i provvedimenti attualmente in vigore nei tre paesi vi è la chiusura dei distributori di acqua e latte. Nel comune di Ozegna è stata consegnata una mascherina per ogni abitante. 

Il primo contagio a Rivarolo era avvenuto circa tre settimane fa e da allora non si erano mai fermati, fino a ieri che è stato il primo giorno in cui non c’è stato alcun nuovo contagio. Il primo contagiato è stato il direttore della ASL TO5, Massimo Uberti, tuttora ricoverato all’Amedeo di Savoia. Da lì a qualche giorno vi è stato il primo ottantaquattrenne morto, e via via il virus si è diffuso sempre più, arrivando a contagiare addirittura interi nuclei familiari, come in un caso in cui sono stati contagiati figlio, genero e nipote dell’anziano deceduto.

La crescita continua nel comune di Rivarolo, Favria e Ozegna e spaventa i sindaci che iniziano ad ipotizzare l’eventuale presenza di un focolaio: da qualche giorno i volontari della protezione civile di Rivarolo e di Favria incrociano i dati, tramite lo stato di famiglia, di ogni persona risultata positiva al tampone. Per il sindaco di Rivarolo, Alberto Rostagno, la situazione deve essere monitorata costantemente ed insieme ai suoi colleghi sindaci e all’ASL TO4 si confrontano quotidianamente sull’evolversi della situazione. Insieme valutano e decidono eventuali ulteriori provvedimenti restrittivi da intraprendere: ora ad Ozegna sono in circolazione i droni per monitorare gli spostamenti dei cittadini.

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