Trieste, è di Liliana Resinovich il cadavere trovato lo scorso 5 gennaio: il fratello ha effettuato il riconoscimento

Il cadavere trovato nei pressi dell’ex Opg a Trieste lo scorso 5 gennaio appartiene a Liliana Resinovich, la donna di 63 anni scomparsa il 14 dicembre. Il corpo è stato riconosciuto dal fratello della donna.

Trieste, è di Liliana Resinovich il cadavere trovato lo scorso 5 gennaio: il fratello ha effettuato il riconoscimento

E’ di Liliana Resinovich, la 63enne pensionata scomparsa nel nulla, il cadavere ritrovato a Trieste lo scorso 5 gennaio nel boschetto dell’ex Ospedale psichiatrico di San Giovanni. A riconoscerlo è stato Sergio, il fratello della donna, attraverso delle foto della salma che gli sono state fornite dagli inquirenti.

L”uomo ha confermato dunque l’identità del corpo, quello di una donna esile, corrispondente alla corporatura di Liliana, infilato in due sacchi neri. La testa, invece, era avvolta in due sacchetti di nylon trasparenti, di quelli che si usano abitualmente per la frutta e la verdura. C’erano anche degli occhiali, molto simili a quelli che si vedono in varie foto che ritraggono la signora.

Nel pomeriggio l’autopsia 

L’autopsia verrà effettuata nel pomeriggio ì dai medici legali Fulvio Costantinides e Fabio Cavalli e servirà a chiarire le cause del decesso della donna, scomparsa da Trieste lo scorso 14 dicembre, sul cui corpo non erano stati rinvenuti segni di violenza, come si evince dalla Tac. L’autopsia potrebbe imprimere una svolta nelle indagini e sono attesi aggiornamenti in tal senso già nel corso delle prossime ore.

Il Corriere della Sera ricorda che sulla morte di Liliana Resinovich il procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo, ha aperto, subito dopo la scomparsa, un fascicolo a carico di ignoti per sequestro di persona, mentre ora l’inchiesta è per omicidio. 

Quello di Liliana è un vero e proprio giallo. La donna è infatti scomparsa dal nulla. L’ultima persona ad averla vista sarebbe stata una commerciante di frutta e verdura, tra le 8 e le 9 del 14 dicembre. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, quella mattina Lilly avrebbe dovuto raggiungere la casa di un amico di vecchia, l’82enne Claudio Sterpin, on cui aveva una relazione. Stando a quanto emerso, la donna aveva intenzione di lasciare il marito. Liliana e Claudio avrebbero dovuto trascorrere assieme il weekend successivo, quello del 18-19 dicembre.

Ma quattro giorni prima la donna è scomparsa. Nella casa in cui viveva assieme al coniuge, quella di via Verrocchio 2, nel rione di San Giovanni, a Trieste, sono stati rivenuti i due cellulari in possesso della signora e pure la borsetta, spuntata però soltanto una settimana dopo la scomparsa. A far dubitare gli agenti della versione del marito Sebastiano Visentin alcune contraddizioni nella versione delle ultime ore di vita della Resinovich. Intanto, in serata o al massimo domani, sapremo l’esito dell’autopsia. 

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