Trieste, dietro la sparatoria una faida tra famiglie con i bambini che non possono andare a scuola

La sparatoria avvenuta nella giornata di sabato 4 settembre ha finalmente un motivo. Sembra che alla base ci sia una faida che va avanti da parecchio tempo tra due gruppi. Le indagini faranno maggiormente luce sulla sicurezza della città.

Trieste, dietro la sparatoria una faida tra famiglie con i bambini che non possono andare a scuola

Nella sparatoria avvenuta nella giornata di sabato 4 settembre a Trieste in pieno centro città che ha causato diversi feriti, tra cui uno grave, emergono pian piano dei nuovi indizi. In un primo momento, sembrava che fosse scoppiata per una lite, forse per motivi di lavoro, tra cui due gruppi di stranieri, ma i dettagli sono più succosi e si parla addirittura di una faida tra due famiglie. Vediamo cosa è emerso a seguito degli ultimi aggiornamenti. 

Non è un fatto isolato, come si pensava in un primo momento, ma una vera e propria faida che continua da diverso tempo, tra due famiglie di kosovari e che nella giornata di sabato 4 settembre, ha raggiunto il suo culmine con la sparatoria avvenuta in pieno centro. Uno dei protagonisti che è stato colpito da un colpo dell’arma da fuoco, ha raccontato la vicenda e quanto successo realmente. 

Al quotidiano Il Piccolo, l’uomo ha parlato in questi termini della sparatoria avvenuta in Via Carducci: “Abbiamo denunciato alla polizia dicendo chiaramente che prima o poi sarebbe successo qualcosa di molto grave. Ci sono almeno dieci denunce. Vengono ogni giorno sotto casa. Non possiamo nemmeno portare i bambini a scuola”

Il tutto sarebbe scoppiato a seguito di una relazione tra il ragazzo di un gruppo e la ragazza appartenente a un’altra famiglia. Da quel momento, sono iniziati agguati e scontri che finora non hanno mai portato all’uso di armi da fuoco. Sono iniziate prima le risse, poi l’uso di spranghe, le minacce di morte fino agli spari come è successo sabato scorso. Sarebbero avvenuti anche scontri tra operai e professionisti triestini. 

Finora gli arresti sono stati 4, compreso anche uno dei feriti che teneva delle armi in maniera illecita. Due sono stati bloccati mentre tentavano di fuggire, mentre un terzo è stato fermato nel pomeriggio da un blitz della polizia. Sono tutti e tre accusati di omicidio. Le indagini proseguono e oggi nella città triestina si riunisce il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica in modo da fare chiarezza. 

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