Trieste: da Gesù a Perù, e la Befana è solo italiana

In una città abituata a lingue, ideologie e culture diverse, sorprendono due iniziative: in una scuola primaria, nella canzone di Natale, Gesù si trasforma in 'Perù' per rispettare i bambini islamici. Assessore comunale: la Befana solo agli italiani.

Trieste: da Gesù a Perù, e la Befana è solo italiana

Un Natale battagliato come quello di quest’anno forse non si vedeva dai tempi di Gesù quando, bussando di porta in porta, Maria e Giuseppe – rifiutati da tutti – si son fermati in una grotta per far nascere il loro Bambino. E mentre gli angeli andavano a svegliare i pastori portando il lieto annuncio, Erode già cercava il nascituro per ucciderlo.

Trieste, città di confine, luogo in cui diverse culture e lingue e s’incontrano, paese in cui anche le religioni cercano di convivere. Quest’anno a Natale, due iniziative hanno colto di sorpresa l’intera popolazione: in un comune di Pordenone, Zoppola, un’insegnante della scuola Beato Odorico da Pordenone cambia Gesù in Perù e l’assessore comunale Lorenzo Giorgi promette la Befana solo ai bisognosi bambini italiani. Il popolo web ha scatenato una polemica.

All’insaputa della dirigente scolastica, un’insegnante della scuola primaria Beato Odorico da Pordenone, a Zoppola ha pensato che forse cambiando la parola ‘Gesù’ con ‘Perù’ nella canzone “Minuetto di Natale“, si sarebbe potuto evitare di ferire la sensibilità dei bambini di altre religioni presenti nella classe terza.

Come spesso accade durante il pranzo di Natale, i bambini diventano protagonisti con le loro poesie e canti imparati a scuola. Così, due fratellini, hanno intonato la loro canzone “Minuetto di Natale” sorprendendo i genitori per il testo cambiato. La richiesta di spiegazioni da parte dei genitori è volata anche sul web, a cui son seguite critiche verso l’insegnante e la scuola. Estranea all’accaduto, la dirigente dell’istituto ha dichiarato: “Non sapevo nulla dell’iniziativa della maestra“. Anche Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, ha postato su Facebook: “Roba da matti: ormai il politicamente corretto ha superato ogni limite di decenza ed è diventato grottesco e ridicolo“. 

Il secondo episodio a Trieste, viaggia in senso contrario. Questa volta al centro della polemica un invito di Lorenzo Giorgi, assessore comunate al Commercio e agli eventi di Trieste. Mercoledì 27 dicembre, l’assessore comunale ha postato su Facebook: “Ritorna la Befana!!” e continua: “Raccolta di giochi usati per i bambini ITALIANI meno fortunati“. La bufera mediatica si è subito sollevata sul web e ha costretto l’assessore Giorgi a rimuovere il post e a difendersi: “Da politico dico che l’Italia è l’unico Stato al mondo in cui affermare che aiutare i propri connazionali prima degli altri ti fa essere tacciato di razzismo“.

L’assessore Lorenzo Giorgi ha, poi, affermato che in Italia ogni iniziativa viene strumentalizzata e spera che “chi il 4 marzo andrà in Parlamento” garantisca prima ai connazionali una vita dignitosa. L’assessore, infine, tranquillizza tutti dicendo che la Befana, se ci sanno bambini stranieri, ci sarà anche per loro.

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