Treviso, sospesa un’infermiera di un centro vaccinale Covid: fingeva di vaccinare gli amici no-vax

La Polizia di Stato ha fatto irruzione nelle scorse ore in un centro vaccinale di Villorba, nel trevigiano, dove una infermiera è adesso indagata per falso ideologico e omissione d'atti d'ufficio. Una decina in tutto le persone non vaccinate.

Treviso, sospesa un’infermiera di un centro vaccinale Covid: fingeva di vaccinare gli amici no-vax

I suoi amici no-vax si recavano da lei per farsi inoculare il vaccino anti Covid, ma sarebbe stata tutta una messa in scena. Nella giornata del 2 settembre, infatti, gli agenti della Polizia di Stato, dopo aver ricevuto alcune segnalazioni, si sono recati presso un hub vaccinale situato a Villorba, in provincia di Treviso, dove hanno preso visione della situazione. Qui una infermiera di circa 50 anni, di cui per motivi di privacy non sono state diffuse le generalità, avrebbe fanto finta di inoculare il siero anti Covid ad alcuni suoi amici e conoscenti. 

Sarebbero una decina in tutto le persone che non avrebbero ricevuto il vaccino. Gli agenti hanno prelevato la donna dal centro vaccinale e l’hanno portata in Questura, dove è stata interrogata. La donna dovrà rispondere di falso ideologico e omissione d’atti d’ufficio. Nonostante la vaccinazione non fosse stata effettuata, se il piano della signora avesse retto, queste persone avrebbero ottenuto lo stesso un certificato Green Pass valido a tutti gli effetti. 

Collaboratrice sospesa

Dalla Ulss 2 spiegano che si è trattato di “un caso limitato ai conoscenti e certamente non alla gran massa di persone che sono state vaccinate e che continuano a vaccinarsi. Questa nostra collaboratrice ad oggi non è più in servizio” – così ha riferito alla stampa nazionale e locale Francesco Benazzi, direttore dell’azienda sanitaria. 

Secondo le prime indagini degli investigatori, pare che i pazienti riuscissero in qualche modo ad essere assegnati alla sanitaria, che poi avrebbe proceduto con la finta vaccinazione. Al momento non sono chiare le modalità su come ciò accadeva. Lo stratagemma però è stato scoperto e per la signora adesso ci sono in vista guai seri. 

Tra l’altro non è il primo caso del genere che si verifica nel nostro Paese. Sempre nel trevigiano, un’infermiera finì sotto inchiesta negli scorsi mesi per un episodio analogo. In quel caso, un carabiniere che si era recato al centro vaccinale denunciò che la donna non gli avesse inoculato il vaccino. Nonostante il militare non avesse comunque ricevuto il siero, la Procura decise per l’archiviazione. Nel luglio scorso a finire nei guai fu invece un medico del centro vaccinale di Godega, accusato di aver cercato di ottenere il Green Pass offrendo cento euro ad un’impiegata interinale addetta a stilare i certificati vaccinali.

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