L’ultimo dramma firmato Equitalia si è consumato pochi giorni fa a Cornuda, in provincia di Treviso, dove Ivan Bolzello, ex paracadutista di 46 anni e noto esponente della destra trevigiana, si è suicidato sparandosi nei pressi del Monumento ai Caduti di El Alamein, in piazza Marconi.
In accordo con quanto riportato da alcuni quotidiani locali, l’uomo era stato raggiunto, poco prima del folle gesto, da una cartella esattoriale di Equitalia, con la quale gli veniva richiesto di dover pagare un debito. Il luogo da lui scelto per porre fine ai suoi giorni è stato alquanto significativo, in quanto, Ivan Bolzello, si era prodigato molto per far si che in quella piazza fosse eretto, nel 2014, il monumento ai caduti di El Alamein.
Sembra che prima di compiere il suicidio, Bolzello abbia reso, per l’ultima volta, omaggio alla bandiera italiana, come ogni buon militare farebbe. Subito dopo ha estratto l’arma e, dopo averla rivolta contro di sé, ha aperto il fuoco, mettendo così fine ai suoi giorni.
Lo sparo è stato udito da numerosi residenti in zona che hanno subito allertato le forze dell’ordine i soccorsi del 118, ma quando sono arrivati ormai non c’era più niente da fare per il militare che ha lasciato una moglie, anche lei giovanissima, e due figlie di 14 e 17 anni.
Gli omicidi avvenuti dopo il ricevimento di cartelle esattoriali in Italia da parte di Equitalia sono iniziati nel 2010 e, ormai, in sei anni sono decine le persone che, non riuscendo a far fronte ai debiti o non potendo tollerare di essere debitori di Equitalia dopo una vita di stenti e sacrifici, si tolgono la vita, credendo così di assolvere ai loro problemi e di riuscire ad essere ricordati dignitosamente dai loro cari. Sono, sfortunatamente, sempre in troppi a non reggere le difficoltà economiche dettate dalla crisi che ormai ci sta attanagliando da troppi anni.