Un grave episodio ha scosso la provincia di Treviso, dove una ragazza di 16 anni ha subito un’esperienza traumatica all’interno di un locale specializzato nella vendita di kebab. La denuncia è stata formalizzata dal padre della giovane, che, al termine di una serata trascorsa con gli amici della figlia, l’ha trovata in stato confusionale, dando avvio a immediati accertamenti.
Secondo le prime ricostruzioni, la ragazza si era recata nel locale con alcuni compagni di scuola per mangiare qualcosa in attesa che il padre venisse a prenderla. All’interno del locale, la giovane avrebbe ricevuto bevande contenenti alcolici. Successivamente, sarebbe stata condotta in uno spazio privato dello scantinato, dove si sono verificati gli eventi oggetto dell’indagine. Le autorità hanno identificato tre persone come indagati a vario titolo: il titolare del locale e due suoi connazionali di origine pakistana.
Le forze dell’ordine stanno analizzando tutte le testimonianze e i filmati disponibili, oltre ai riscontri medici che confermerebbero lo stato di alterazione della ragazza al momento del rientro a casa. L’indagine, coordinata dalla Procura di Treviso, si concentra su quanto accaduto nello scantinato e sulla dinamica dei fatti che ha portato alla situazione di grave disagio per la giovane.
Gli inquirenti stanno inoltre esaminando le circostanze che hanno permesso l’accesso a uno spazio non supervisionato all’interno di un locale pubblico, per capire eventuali responsabilità organizzative e strutturali. Questo episodio ha suscitato reazioni di forte preoccupazione all’interno della comunità locale e ha acceso nuovamente il dibattito sulla sicurezza nei luoghi pubblici frequentati dai minori. Le autorità hanno invitato i genitori e i giovani a prestare particolare attenzione alle proprie frequentazioni e a segnalare immediatamente ogni situazione sospetta.
Le indagini sono ancora in corso e non sono stati resi noti provvedimenti cautelari o arresti. L’attenzione degli inquirenti è rivolta a garantire che tutti gli elementi siano raccolti con rigore, tutelando la riservatezza della giovane e assicurando che eventuali responsabilità vengano accertate nel pieno rispetto della legge. Il caso riporta l’attenzione sulla necessità di misure preventive più efficaci nei luoghi pubblici frequentati dai minori, dall’informazione sui rischi legati all’assunzione di alcolici fino al controllo degli spazi accessibili al pubblico all’interno di locali commerciali. Gli esperti sottolineano l’importanza di educare i ragazzi a riconoscere situazioni di rischio e di promuovere una cultura della responsabilità condivisa tra famiglie, scuole e gestori di attività pubbliche. La comunità di Treviso resta in attesa di aggiornamenti sulle indagini, mentre le autorità ribadiscono l’impegno a fare chiarezza sui fatti e a prevenire il ripetersi di eventi simili in futuro.