Treviso, due 13enni sequestrate e violentate da un operaio, i fatti risalgono a novembre

Per l’operaio trevigiano, accusato di violenza sessuale, è scattata la custodia cautelare. Le accuse sono emerse dalle analisi su pc e indumenti sequestrati nella sua abitazione.

Treviso, due 13enni sequestrate e violentate da un operaio, i fatti risalgono a novembre

Un operaio di 45 anni, residente nel Trevigiano, è accusato di violenza sessuale su due 13enni. I fatti risalgono a novembre, ma le accuse nei suoi confronti sono emerse in seguito alle analisi sul computer e su alcuni capi che la scientifica ha sequestrato a casa dell’indagato e ha sottoposto a verifica. I dati sono stati comunicati alcuni giorni fa e per l’uomo è immediatamente scattata la custodia cautelare.

Pare che le due 13enni conoscevano l’operaio e che erano andati da lui come avevano fatto tante altre volte. Tuttavia, l’ultima volta che si erano recati da lui l’uomo le ha sequestrate e rinchiuse nel garage, dove le ha violentate per una notte. Dalla ricostruzione dei fatti è emerso che nel garage l’operaio aveva sistemato un letto e un computer, dove aveva caricato film pornografici che ha mostrato alle ragazzine.

Il suo piano era perfetto e per impedire loro di fuggire aveva sbarrato il portone della rimessa, di conseguenza per molte ore le due amiche sono rimaste in balia del loro aguzzino. Una volta tornate libere il mattino seguente le due ragazzine hanno fatto ritorno a casa e hanno messo al corrente i genitori dell’accaduto.

Nei confronti dell’uomo è scattata la denuncia e la polizia, dopo aver perquisito la sua abitazione, ha ritrovato il materasso, il computer e diversi fazzoletti. Gli agenti hanno sequestrato tutto il materiale e lo hanno sottoposto alle analisi di laboratorio, che hanno permesso di individuare tracce del Dna di una delle ragazzine.

L’operaio nel corso dell’interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma è stato sottoposto a custodia cautelare dal gip Angelo Mascolo e al momento è rinchiuso nel carcere di Santa Bona di Treviso. Su di lui pendono le accuse di violenza sessuale, aggravata dal fatto che le vittime sono minorenni, e sequestro di persona.

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