Chiara Mion è la sorella di Margherita, morta nel 2017 a soli 18 anni, uccisa da un linfoma che non le ha lasciato scampo. In suo onore, è stata creata l’associazione “Margherita c’è ancora in vita”.
Oggi, a 21 anni compiuti, prima di partire per le vacanze, Chiara ha deciso di fare un gesto che potrebbe salvare tante vite umane: sottoporsi ad un semplice esame del sangue per entrare nel registro dei donatori di midollo osseo.
La tipizzazione
Chiara è stata accompagnata al centro trasfusionale di Oderco dai medici della struttura, diretta dalla professoressa Veronesi e dalla presidente di Admo Treviso Roberta Bozzetto, che le ha regalato la maglietta di Admo e alcuni gadget dell’associazione. Se la chiameranno, perchè gemella genetica di qualcuno(esiste una percentuale di compatibilità è di 1a 100 mila), lei è pronta a dare una parte di sè per salvare quella persona.
Terminata la tipizzazione, con papà Marco, assessore al Comune di San Biagio di Collalta, si sono recati nel municipio per comunicare al Sindaco Alberto Cappelletto, la missione compiuta, sottolineando quanto un gesto così semplice, un semplice esame del sangue, possa far diventare potenziale donatore di midollo osseo, dando potenzialmente vita a chi ne ha bisogno.
Francesco Benazzi, direttore generale dell’ULSS ha ringraziato Chiara e tuttti i giovani che scelgono la donazione per la sensibilità e la generosità è dimostrata, rivolgendo un appello ai ragazzi affinchè, con un semplice gesto, diano un contributo per salvare la vita di chi è stato meno fortunato di loro.
Le parole di Chiara: “Prima delle donazione ho ripensato al percorso con mia sorella. Il mio desiderio più grande sarebbe stato quello di poterla salvare. Dato che questo non è stato possibile, spero di poter salvare qualcun’altro con una semplice donazione“, aggiungendo: “Provo tanta felicità a pensare di aiutare qualcuno”. Grazie Chiara!