Treviso, Adriano Armellin non ce l’ha fatta: era stato massacrato dal rapinatore in casa

Un 84enne, Adriano Armellin è morto stamattina dopo che ieri sera un rapinatore lo ha picchiato barbaramente nella sua abitazione, in cui l'anziano viveva da solo.

Treviso, Adriano Armellin non ce l’ha fatta: era stato massacrato dal rapinatore in casa

Non ce l’ha fatta il pvoero 84enne Adriano Armellin che ieri sera, 25 marzo 2022, intorno alle 20:00, è stato barbaramente picchiato da un malvivente marocchino 36enne che si era riuscito a intrufolare nell’abitazione dell’anziano per rapinarlo. 

L’uomo che, dopo essere rimasto vedovo, viveva da solo al primo piano di un condominio di via Schiratti, a Pieve di Soligo, in provincia di Treviso, è spirato stamattina, 26 marzo, nell’ospedale Ca’ Foncello del capoluogo, a causa delle profonde ferite riportate nel pestaggio a sangue. 

La ricostruzione della tragedia 

Adriano Armellin, che era stato legato e pestato dal malvivente, era già arrivato in ospedale in condizioni gravissime, ma il quadro clinico è ulteriormente peggiorato stamattina, sino al decesso. Il 36enne, infatti, gli ha fracassato il cranio con bottigliate e a colpi di pugni fino a che il figlio dell’anziano, entrato nel suo appartamento, ha rinvenuto il padre per terra agonizzante, allertando immediatamente i soccorsi.

Anche per il malvivente le cose non sono andate proprio per il verso giusto. L’anziano ha iniziato a gridare e, non appena il rapinatore è uscito di casa per tentare la fuga, è stato notato da alcuni vicini che lo hanno subito bloccato, nell’attesa dell’arrivo dei carabinieri. Probabilmente, cadendo da un balcone da 3 metri di altezza, si sarebbe ferito gravemente ad una gamba e, dopo essere finito in manette, è stato prima medicato all’ospedale di Conegliano, piantonato dagli agenti, e poi portato in carcere. Al momento l’ipotesi più accreditata, sulla base delle indagini finora effettuate, propenderebbe per il semplice furto terminato con un omicidio.

Armellin era molto conosciuto e apprezzato a Pieve di Soligo, dove aveva gestito una attività di elettrauto. La notizia del suo decesso si sta diffondendo con estrema rapidità in città e sul web, generando forte rabbia e profondo rammarico per questa triste vicenda. L’arciprete monsignor Giuseppe Nadal, commosso, ha voluto dedicare un messaggio alla vittima: “Mi dispiace immensamente, era una persona semplice e tanto buona, l’ho ben presente nel suo banco, puntuale alla prima messa delle 8 di domenica, sempre partecipe alla preghiera corale e molto gentile con le persone che incontrava in occasione della celebrazione”. 

 

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