Treviso: 14enne costretto dal padre a doparsi per vincere le gare

Un ragazzo di 14 anni di Treviso veniva costretto dal padre ad assumere sostanze dopanti durante gli allenamenti di nuoto per migliorare le sue prestazioni. Tolta la potestà ad entrambi i genitori

Treviso: 14enne costretto dal padre a doparsi per vincere le gare

Un altro caso di violenza. Questa volta non si tratta di percosse, prostituzione o violenza fisica di alcun tipo. Questa volta ad essere violata è stata la fragile psicologia di un adolescente di Treviso. Un ragazzo di 14 anni, infatti, veniva costretto dal padre ad assumere sostanze dopanti per migliorare le sue prestazioni durante gli allenamenti di nuoto.

Il ragazzo praticava questo sport da diversi anni ed il padre era letteralmente ossessionato dai tempi che il figlio realizzava in gara e voleva che si spingesse sempre oltre per superarli. Ossessionato a tal punto dalla voglia che il figlio diventassse un asso del nuoto da arrivare a costringerlo ad assumere sostanze dopanti che stavano iniziando a dargli seri problemi di salute visto che ultimamente il ragazzo accusava malesseri fisici come nausea, vomito e diarrea, presumibilmente dovuti alle sostanze che assumeva. Si tratta infatti di integratori proteici nonchè di creatina ed aminoacidi ramifiati, del tutto inadatti ad essere assunti a quell’età. La vicenda, inoltre, ha creato un malessere psicologico al 14enne di cui adesso si occuperà uno psicologo per aiutare il giovane a ritrovare il proprio equilibrio psicologico.

A notare che qualcosa non andava nel giovane sono stati alcuni parenti ed i compagni di allenamento, insospettiti da alcuni malesseri e da continui cambi di umore nell’ultimo periodo. Il ragazzo è stato affidato temporaneamente ai servizi sociali ed in questi giorni stanno arrivando le sentenze del giudice in merito sia da un punto di vista civile che penale. Ad entrambi i genitori infatti, come rivela Il Gazzettino, è stata tolta la patria potestà in quanto ritenuti inadatti a ricoprire il ruolo di genitori ed il padre del ragazzo ha patteggiato 2 anni di reclusione con la sospensione della pena.

Della vicenda si è occupato anche il neo-premier Matteo Renzi, il quale si è detto estremamente colpito dalla vicenda.  “Ci penso e ci ripenso. E mi domando cosa possa scattare nella testa di un uomo per arrivare a una simile follia. Distruggere la libertà di un figlio per inseguire un proprio sogno – aveva scritto Renzi – è l’atto di egoismo più grande immaginabile”.

E’ una storia già sentita purtroppo; seguire i propri figli nelle loro passioni ed aiutarli nel coltivarle è compito di ogni genitore, ma è altresì importante evitare che i sogni di un padre o di una madre interferiscano con le volontà dei propri figli sconvolgendo la loro esistenza come è successo a questo 14enne.

Continua a leggere su Fidelity News