Trento: posta su Instagram una foto con la droga in mano, la polizia interviene e lo arresta

Un uomo, già noto alle forze dell'ordine, ha postato su Instagram una foto con la droga in mano. Attraverso l'app YouPol e l'accurato lavoro della Squadra Mobile di Trento, il pregiudicato è stato tratto in arresto.

Trento: posta su Instagram una foto con la droga in mano, la polizia interviene e lo arresta

Tradito dalla passione per i social e per questo finito in manette. E’ accaduto a Trento, dove un uomo, già noto alle forze dell’ordine, con precedenti di furto, rapina e altri reati in materia di stupefacenti, è stato arrestato, stavolta, per una foto postata su Instragram che lo immortalava con diversi barattoli di marijuana e altro materiale per il confezionamento. 

L’immagine è stata acquisita dalle forze dell’ordine attraverso l’app YouPol, che permette agli utenti di interagire con la Polizia di Stato, inviando, in tempo reale, segnalazioni (immagini o testo) relative a episodi di spaccio di sostanze stupefacenti, bullismo e anche di maltrattamenti consumati tra le mura domestiche, per arginare alcuni fenomeni che, in questo periodo di emergenza legata al Coronavirus, potrebbero avere un incremento.

Le indagini e l’arresto

Dopo l’acquisizione dell’immagine incriminata tramite l’app, sono immediatamente scattate le immagini della Squadra Mobile di Trento, sezione criminalità diffusa, i cosiddetti “Orsi“. Gli investigatori hanno così rintracciato il pregiudicato, il suo indirizzo di residenza e possibili altri depositi in cui poteva aver occultato sostanze stupefacenti.

Dopo aver acquisito tutte queste informazioni, nella mattinata del 29 aprile, gli investigatori hanno fatto irruzione nell’appartamento dell’uomo, intervenendo a colpo sicuro e senza destare sospetti, quindi senza dargli il tempo di disfarsi del corpo del reato. Nell’abitazione sono state sequestrati 322,44 grammi di marijuana, 1300 euro in contanti, una bilancia di precisione, del cellofan, utilizzato per confezionare la droga.

Fondamentale, ai fini dell’arresto, la capacità degli Orsi di individuare il luogo dove era detenuta la droga, oltre, ovviamente, alle preziose segnalazioni dei cittadini che permettono di orientare le indagini della polizia. L’episodio ricorda la cosidetta “operazione Profeta”,in cui il capo del gruppo di spacciatori, utilizzando il nome biblico “Profeta”, oltre a mostrarsi sul noto social network con capi di abbigliamento rigorosamente griffati, pasteggiando champagne, divulgava la sua “filosofia” sui post Instragram, in cui pubblicizzava la sua attività, pubblicando foto con mazzette di banconote e ingenti quantitativi di droga.

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