Trentino: evade dai domiciliari per bere una birra con gli amici. Aggiunti altri 6 mesi alla pena

Un ragazzo di ventisette anni si è beccato una condanna a 6 mesi di reclusione per essere andato in un pub con degli amici. Ecco cosa è successo nel comune di Malè.

Trentino: evade dai domiciliari per bere una birra con gli amici. Aggiunti altri 6 mesi alla pena

Chi lo avrebbe mai detto che una birra potesse costare 6 mesi di reclusione? E’ quello che è successo a Malè, capoluogo della Val di Sole in provincia di Trento, dove un ragazzo si è beccato la condanna a sei mesi di carcere per aver preso una birra con degli amici. Ma andiamo con ordine per capire cosa è successo.

Durante lo scorso venerdì, un ragazzo di ventisette anni residente nel piccolo comune trentino, aveva pensato bene di allontanarsi da casa sua per andare in un pub a bere qualcosa con gli amici. Un piccolo momento di svago con gli amici che non ha fatto altro che peggiorare la sua situazione, dal momento in cui il ragazzo si trovava agli arresti domiciliari.

L’uomo infatti era stato condannato agli arresti domiciliari per le ripetute violazioni al divieto di avvicinarsi ai suoi genitori, che erano state in passato vittime di violenza e maltrattamenti da parte del giovane. I Carabinieri delle Stazioni di Malè e di Vermiglio erano passati per il solito controllo di routine ma non lo avevano trovato in casa, decidendo così di andarlo a cercare in paese.

Il ragazzo è stato poi avvistato verso sera, mentre si trovava tranquillamente seduto ad un tavolino di un pub del paese, mentre sorseggiava indisturbato il suo boccale di birra insieme a degli amici. A tradirlo è stata la presenza del suo fedele pit bull che passeggiava davanti al pub e che è stato immediatamente riconosciuto dalle forze dell’ordine.

Non appena il ragazzo ha capito di essere stato avvistato dai carabinieri ha cercato di fuggire ma è stato immediatamente bloccato. L’uomo è stato tratto in arresto dai Carabinieri della compagnia di Cles per evasione. Il giorno dopo è stato giudicato con rito direttissimo e si è beccato un’ulteriore condanna di altri 6 mesi di reclusione.

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