Quando arriva la tredicesima si spera di poter acquistare qualcosa che magari durante l’anno non si è potuto, oppure realizzare quache capriccio. Non è stato purtroppo così per Francesca Lippi, 55 anni, che è un’nsegnante precaria della scuola primaria dell’istituto comprensivo di Scarperia-San Piero a Sieve, in Mugello. La tredicesima per la donna è stata una vera beffa, in quanto le è stato detto che le verrà accreditato soltanto un euro.
L’arrivo della busta dal ministero dell’Economia e delle Finanze ha lasciato la donna senza parole. Ecco il suo primo commento: “Sono rimasta prima interdetta e poi incredula”, pensando che era uno scherzo oppure che il ministero avesse magari sbagliato a fare i conti. Eppure la vicenda corrisponde a verità, perché il totale della tredicesima è di 482,23 euro ma le ritenute per addizionale Irpef e addizionale comunale, a parte quelle previdenziali, sono del totale complessivo di 481,23 euro.
I conti sono esatti e alla donna verrà accreditato solo 1 euro, proprio come le era stato comunicato. La donna replica con dispiacere:”Mi sento presa in giro. Era meglio se mi dicevano che la tredicesima non mi spettava”. La beffa si aggiunge a quanto la donna sta già subendo come tanti altri colleghi a chiamata con graduatoria d’istituto: lei ha infatti un contratto a tempo determinato che parte dal 27 ottobre 2014 e finisce il 3 febbraio 2015. Ma fino adesso non ha visto alcuna retribuzione delle mensilità spettanti. La donna è sposata e ha tre figli, e a dire il vero ha detto che non ha grandi problemi perché con lei vive solo il figlio piccolo, ma altre persone stanno vivendo una situazione più drammatica.
Francesca ha deciso di rientrare nella scuola da qualche anno, e ha raccontato di essersi spostata per altri motivi, infatti aveva collaborato come giornalista con alcuni quotidiani per diversi anni. E spiega: “Anche in questo settore sempre e comunque come precaria. Lavoro 24 ore a settimana, come previsto dal contratto. Non contavo certo sulla tredicesima ma una busta paga così non credevo fosse possibile. Ci hanno detto comunque che verremo pagati a partire da gennaio. Speriamo sia vero”. E anche noi speriamo che sia vero!