Tredicenne aggredita con calci e pugni dai bulli: la perseguitavano da un anno

È la fine di una storia di bullismo durata un anno e finita con un’ultima esplosione di violenza: una ragazzina di 13 anni aggredita fuori scuola. Una vicenda incredibile per un fatto che avviene nel 2020 in una capitale di Stato, Roma, nel quartiere Collatino.

Tredicenne aggredita con calci e pugni dai bulli: la perseguitavano da un anno

Roma quartiere Collatino. Una ragazza di tredici anni, di origine araba che viene perseguitata, da un anno, da due compagni di scuola che la vessano in continuazione per la sua nazionalità, e il colore della pelle, con insulti razzisti, usando epiteti raccapriccianti, insultandola in continuazione e usando violenza contro di lei.

La storia risale al settembre 2019 quando le umiliazioni dei bulli più grandi di lei cominciano a scuola, e finiscono durante il lockdown: è quando riprendono le attività scolastiche che l’incubo ritorna. Si passa prima dalle offese generiche alla violenza fisica e la ragazzina ha paura anche di andare a scuola.

Ma è il sedici settembre che c’è il culmine della sopportazione della ragazza, per cui denuncia tutto ai carabinieri: si reca a una festa di compleanno di un’amica insieme ad un’altra amica. Sulla strada incontra in un parco i due bulli che la vessano di continuo, la fermano, cominciano a insultarla, la schiaffeggiano mentre altri ragazzi amici dei bulli incitano il tutto filmando: la scena avviene così.

La ragazzina arriva alla festa con il volto martoriato, e i segni evidenti sul corpo, consegna il regalo, e decide a fatica di raccontare tutto ai genitori in preda alle lacrime e additando come causa dei suoi problemi la bulla che sopraggiunge anch’essa alla festa poco dopo. All’arrivo dei genitori, i bulli sbruffoni promettono lo stesso trattamento ai genitori della ragazza, aiutati dai loro stessi genitori, che li difendono a spada tratta.

Presa dalla furia, la bulla prende un bicchiere dal tavolino di un bar e tenta di lanciarlo all’indirizzo della famiglia della vittima. La madre, invece di fermarla, si unisce al coro di insulti razzisti. A quel punto parte la chiamata ai carabinieri, e arriva anche un’ambulanza: un referto dell’ospedale parla di traumi al volto e all’orecchio della tredicenne vittima delle violenze. E ora è partita la denuncia.

Continua a leggere su Fidelity News