Trapani, novità sul caso Gulotta: 22 anni in carcere da innocente e l’accusa all’Arma dei carabinieri

Dai 6 milioni di euro richiesti come risarcimento nel 2016, l'ex detenuto rivelatosi poi innocente, inizia un nuovo processo richiedendo 66 milioni di euro all'Arma dei Carabinieri.

Trapani, novità sul caso Gulotta: 22 anni in carcere da innocente e l’accusa all’Arma dei carabinieri

Sono passati più di due anni da quando la notizia di Giuseppe Gulotta era su tutti i giornali italiani. L’uomo ha scontato 22 anni di carcere per un omicidio che non aveva mai commesso, e solo nel 2016 gli è stata accolta la richiesta di risarcimento equivalente a 6 milioni e mezzo per quella reclusione ingiusta.

A distanza di tempo torna a parlare l’avvocato di Gulotta, pronto a richiedere 66 milioni di euro all’Arma dei carabinieri, i veri responsabili di quanto accaduto.

Il risarcimento

Era il 1976 quando Giuseppe Gulotta, all’epoca 18enne, venne messo in manette per l’omicidio di due carabinieri della stazione di Alcamo Marina, in provincia di Trapani. L’uomo fu condannato all’ergastolo ma solo in un momento successivo si scoprì che la sua confessione venne estorta tramite torture fisiche e psicologiche dai carabinieri in servizio.

A distanza di molti anni, dopo aver ottenuto il primo risarcimento per l’errore giudiziario, viene richiesto all’Arma dei carabinieri un nuovo risarcimento per danni morali ed esistenziali. Nel 2012, dopo aver subito nove processi e 22 anni di carcere da innocente, Giuseppe Gulotta viene scarcerato, e da quel momento inizia la battaglia dell’uomo e dei suoi due legali per richiedere il risarcimento che gli spetta.

Ha fatto molta notizia quanto richiesto da Gulotta nel 2016, un risarcimento di 66 milioni e mezzo che gli è stato successivamente approvato. Una somma che si è rivelata essere la più alta mai sborsata dallo Stato italiano per un errore giudiziario commesso, ma oltre a questo risarcimento, gli avvocati dell’uomo ritornano a con una nuova richiesta indirizzata direttamente all’Arma dei carabinieri, e suggerita dalla stessa Cassazione. A raccontare questa nuova battaglia intrapresa, è uno dei due avvocati dell’uomo, Baldassare Lauria. Si tratta della prima volta in duecento anni di storia che l’Arma dei Carabinieri viene citata per responsabilità penale.

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